Elezioni 2022. Fratelli d’Italia traina la vittoria del centrodestra
Le elezioni del 25 settembre 2022, a differenza delle ultime due tornate elettorali, non lasciano dubbi sui risultati decretati dalle urne, segnando una vittoria netta del centro-destra (44%) trainato da Fratelli d’Italia, che stacca il centro-sinistra di quasi 20 punti percentuali (26%). Il Movimento 5 Stelle, dato in picchiata dopo la caduta del governo, riesce invece a chiudere al 15%, e, sebbene sia una percentuale lontana dal 33% delle ultime politiche, gli consente di affermarsi come terzo partito.
La neonata formazione capitanata da Carlo Calenda e Matteo Renzi, Azione-IV sfiora l’8% ma non festeggia per il risultato ottenuto che porta al tramonto l’ipotesi di una prosecuzione del governo Draghi. Da rilevare infine la sconfitta di PiùEuropa della Bonino, di Italexit di Paragone, di Unione Popolare di De Magistris e di Impegno Civico di Di Maio che non superano la soglia del 3% restando fuori dal Parlamento.
I primati delle ultime elezioni
Sono elezioni caratterizzate da diversi primati: per la prima volta nella storia repubblicana si sono svolte in autunno; sono state le prime dopo la riforma del Parlamento che ha ridotto da 630 a 400 i seggi della Camera dei deputati e da 315 a 200 i seggi del Senato; per la prima volta i diciottenni hanno potuto votare per il Senato e per la prima volta forse consentiranno ad una donna, Giorgia Meloni, leader di FDI, di ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio.
Tra i primati occorre, però, sottolineare anche quello negativo dell’astensionismo, particolarmente marcato al Sud: per la prima volta solo il 64% degli italiani si è recato alle urne, un record forse in parte condizionato dalla possibilità di votare in un’unica giornata, ma sul quale le forze politiche dovranno provare a interrogarsi.
Giorgia Meloni verso la guida del nuovo governo
“Speriamo sia femmina” è stato lo slogan che negli ultimi giorni ha accompagnato la campagna elettorale di Fratelli d’Italia, e che è si è rivelato di buon auspicio, infatti Giorgia Meloni ha confermato alle urne il vento favorevole dei pronostici, chiudendo al 26% e imponendosi come primo partito nel Paese. Un risultato storico per un partito nato nel 2012, che ha debuttato alle elezioni politiche del 2013 tra lo scetticismo generale prendendo uno scarso 1.96% e che in 10 anni è stato capace di compiere una storica rimonta.
Sicuramente gli italiani hanno premiato la coerenza di una compagine che negli ultimi 4 anni e mezzo ha saputo mettere in campo un’opposizione salda e coerente ai governi che si sono succeduti e che hanno indebolito, forse, l’appeal degli alleati storici Lega e Forza Italia, fermati a poco più dell’8%, ma con un calo di 3 milioni e 200mila voti per la Lega e di oltre 2 milioni per Forza Italia.
“Gli italiani ci hanno affidato una responsabilità importante. Ora sarà nostro compito non deluderli e fare il massimo per restituire dignità e orgoglio alla Nazione”, il messaggio che Giorgia Meloni scrive sui social, avvolta nel tricolore con sorriso raggiante.
La Lega analizza la crisi dei voti
La Lega di Matteo Salvini registra una brusca e inaspettata frenata rispetto alle elezioni 2018 in cui si era affermato come primo partito della coalizione di centrodestra. Un risultato deludente come sottolineato dai big del partito, tra tutti il governatore del Veneto Luca Zaia che dice: “Il voto degli elettori va rispettato, perché come dice Rousseau nel contratto sociale il popolo ti delega a rappresentarlo, quando non lo rappresenti più ti toglie la delega”.
Salvini incassa il colpo, si assume le responsabilità della debacle ma va avanti, respingendo qualsiasi ipotesi di dimissioni e si dichiara pronto a costruire il nuovo governo di centrodestra, forte dei circa 100 seggi complessivi ottenuti tra Camera e Senato. “Il dato della Lega non mi soddisfa, ma complimenti a Giorgia, Italia ha davanti 5 anni di stabilità”. Anche lo storico alleato Silvio Berlusconi si unisce ai complimenti alla Meloni per l’eccellente risultato, rimarcando la “coerenza e la credibilità di un’alleanza vera”. I 112 seggi conquistati al Senato e i 235 seggi di Montecitorio danno infatti al centrodestra solide basi su cui costruire il nuovo governo.
Letta annuncia le dimissioni
Un altro partito che esce sconfitto da questa tornata elettorale è il Partito Democratico, che si ferma al 18 per cento, perdendo la maggior parte delle sfide all’uninominale. Il segretario Enrico Letta riconosce il risultato deludente, e dichiara che non si ricandiderà al prossimo congresso di primavera. Al contempo però addossa la colpa della vittoria del centrodestra a Conte che ha voluto staccare la spina a l governo Draghi.
Provando ad analizzare il risultato elettorale, sulla sconfitta del Pd hanno inciso probabilmente le alleanze giocate male e una campagna elettorale che non ha saputo presentare agli italiani proposte concrete sui temi socioeconomici che maggiormente spaventano in questa delicata fase di crisi e che hanno bisogno di risposte.
Il Movimento 5 Stelle è sempre più il partito di Conte
Il Movimento 5 Stelle festeggia la grande affermazione al Sud Italia che ancora una volta lo premia come primo partito, non a caso al Centrosud si erano concentrati la maggior parte dei comizi del leader Giuseppe Conte che, abbandonata la pochette istituzionale, maniche di camicia, tono pacato ma deciso, ha saputo toccare le corde giuste dell’elettorato, rassicurando i cittadini su temi sociali, il mantenimento del reddito di cittadinanza in primis. Sicuramente hanno giovato all’ex premier l’ uscita dal Movimento di Luigi Di Maio e degli ex ministri da lui capitanati e il silenzio elettorale di Beppe Grillo, che hanno permesso un’identificazione tra lui e il Movimento, e si dichiara pronto a portare avanti l’agenda progressista e democratica dai banchi dell’opposizione.