La telemedicina per chi soffre di sclerosi multipla ai tempi del Covid

Mentre i bollettini sui contagi occupano le prime pagine dei giornali e le tragiche immagini dalle terapie intensive scorrono sui notiziari, i medici impegnati a combattere altri mali al di là del Covid richiamano l’attenzione sulla necessità di non abbassare la guardia rispetto alle altre patologie.
Non si deve abbassare la guardia, patologie come la sclerosi multipla necessitano di una diagnosi precoce
Da Padova, la Dottoressa Paola Perini, dirigente medico di primo livello della Clinica Neurologica dell’Azienda ospedaliera padovana fa l’esempio della sclerosi multipla. Solo in Veneto questa malattia colpisce oltre 10 mila persone dove ogni anno si registrano circa 350 nuovi casi. In Italia si calcola che siano 122 mila le persone colpite con circa 3400 casi nuovi ogni anno. Il costo sociale complessivo per le cure ammonta a 5 miliardi l’anno. Non ultimo il Covid ha sottolineato le difficoltà nella gestione sanitaria dei pazienti bisognosi di interventi terapeutici specifici oltre che di assistenza continua.
Ma come agisce la sclerosi multipla, e come è possibile individuarla alle prime avvisaglie, c’è da chiedersi. Questa malattia neurologica di origine immunitaria, provoca lesioni al sistema nervoso centrale ed è la prima causa di disabilità tra i giovani. Molte sue forme sono tuttavia ancora segnalate tardivamente. Di qui la necessità oggi di diagnosticarla precocemente al fine di iniziare quanto prima un trattamento capace di rallentarne la progressione. Fondamentale è riconoscere tempestivamente i sintomi spia del suo esordio, spesso subdoli e imprevedibili, che si manifestano soprattutto tra le giovani donne e che possono riguardare la vista, il movimento, l’equilibio e non solo. Il fattore tempo è infatti essenziale per un’efficiente presa in carico e per avviare un corretto percorso terapeutico che dia la massima efficacia possibile.
Nuove formule per assistere i pazienti, dalla telemedicina ai teleconsulti
L’ospedale di Padova, centro regionale di riferimento per la sclerosi multipla, si è organizzato con soluzioni digitali e con una piattaforma per la telemedicina per continuare a seguire le persone con questa malattia anche durante l’emergenza Covid.
«Il 24 febbraio, il giorno successivo all’annuncio dei primi casi di contagio a Vo abbiamo inviato ai nostri pazienti (al momento circa 1200) tutte le informazioni relative alle misure da adottare differenziandole in base al paziente e al tipo di terapia seguita» spiega la dottoressa Paola Perini. «In seguito si è aggiunto un regolare tele consulto, in un secondo momento supportato da una nuova piattaforma di telemedicina che diventerà parte integrante della nostra terapia routinaria» conclude.
Un’alta percentuale di pazienti affetti da sclerosi multipla presenta una graduale e importante riduzione della propria autonomia. Da qui la telemedicina offre importanti soluzioni per i malati. Ad affermalo è anche Gioacchino Tedeschi, presidente della Società italiana di neurologia (Sin).
Dal mondo della medicina arriva dunque il monito a non abbassare la guardia nei confronti di altre patologie che necessitano di essere individuate precocemente per migliorare la vita del paziente. La sclerosi multipla è una malattia ad alto impatto sociale e sanitario che colpisce principalmente la fascia giovane collocata fra i 20 e i 40 anni con una forte incidenza di genere. La sclerosi multipla infatti colpisce tre volte di più le donne rispetto agli uomini ed è una malattia complessa con sintomi vari e spesso sfumati. Parlarne e saperla riconoscere moltiplica le possibilità di una diagnosi precoce.