Macchine fotografiche: tra riedizioni e nuove tecnologie

Se Polaroid e Yashica da tempo lavorano sul restyling con la creazione di nuovi apparecchi, combinando l’immagine storica del loro marchio con i tempi moderni, ora è anche il caso della società tedesca Rollei che due mesi fa ha annunciato una nuova fotocamera reflex a doppia lente: la Rolleiflex Instant Kamera.
E sì, per chi non se ne fosse ancora accorto Rolleiflex è tornata: il leggendario marchio di fotocamere reflex a doppia lente ha messo sul mercato la Rolleiflex Instant Kamera.
Tre anni dopo la liquidazione dell’asta della fabbrica Rolleiflex e subito dopo il 90° anniversario della prima fotocamera a doppia lente reflex, questo ritorno è stato possibile grazie ad una campagna di raccolta fondi su Kickstarter cui hanno partecipato appassionati generosi e nostalgici di questo oggetto vintage.
“Abbiamo riunito appassionati di fotocamere, tecnici esperti, hobbisti della doppia lente e altri produttori per pensare a nuove idee su come far rivivere la macchina fotografica reflex con doppia lente. […] Siamo certi che la Rolleiflex Instant Kamera evocherà tanti ricordi di nelle mani di persone che sono cresciute nel 1960, ma vogliamo anche liberare il potenziale creativo di una nuova generazione di fotografi “, ha detto la società.
Insomma: non si vedevano nuove fotocamere reflex a doppia lente da decenni e questa nuova gamma mantiene l’aspetto iconico del tradizionale Rolleiflex, ma ha tutte le caratteristiche moderne, Le prime consegne inizieranno ad ottobre 2018 e, buone notizie, saranno effettuate a livello internazionale.

Ma intanto succede anche questo: la macchina fotografica che emette scosse elettriche, per dirvi quando scattare la foto perfetta
Non c’è più bisogno di talento. Diventare fotografo richiederà solo un po’ di elettricità e una buona intelligenza artificiale per realizzare – del tutto inconsapevolmente – gli scatti ideali: lo vuole dimostrare lo studente di ingegneria Peter Buczkowski.
Come spiega nella sua ricerca su “esperimenti sull’interazione uomo-computer attraverso stimolazioni elettriche di parti del corpo”, Peter ha assemblato un apparecchio composto da una dispositivo di intelligenza artificiale, una fotocamera e una impugnatura.
Grazie ad un database di foto di alta qualità rilevate come “belle e ottimali”, questo sistema determina quando rilasciare l’otturatore appena individua un’immagine “perfetta”. Infatti, attraverso l’impugnatura, parte uno stimolo al nervo transcutaneo che contrae i muscoli delle dita, e in automatico, fa loro schiacciare il pulsante. In pratica, l’utente scatta la foto involontariamente.
Peter Buczkowski insiste sul fatto che questo oggetto “permette a chiunque di scattare inconsapevolmente foto bellissime”: considerato un esperimento scientifico, questo progetto si rivela molto interessante, in particolare perché trasforma l’intenzione artistica in una reazione fisica, anche un po’ dolorosa, pare.
Ciò significa che viene spersonalizzato qualsiasi aspetto e giudizio artistico. La macchina usa l’uomo come interfaccia. E l’idea di bellezza e arte vengono standardizzati a causa della tecnologia, aggirando la visione e la sensibilità umana.