NON E’ UN PAESE PER GIOVANI | Migranti al contrario

Dalla radio al cinema, Giovanni Veronesi porta in sala un film che narra la storia due giovani migranti al contrario, Non è un paese per giovani nasce da un’esperienza radiofonica durata alcuni anni e racconta l’avventura esotica e drammatica di coloro che nell’Italia un futuro non lo vedono proprio. Sergio Rubini e Nino Frassica supportano tre giovani attori, Sara Serraiocco, Filippo Scicchitano e Giovanni Anzaldo, in questo viaggio insolito e promettente ma anche oscuro, accompagnati dalle trascinanti musiche composte da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.
Dalla televisione al cinema le disperate immagini di rifugiati che sbarcano sulle nostre coste in cerca di salvezza e di un futuro migliore sono ormai diventate purtroppo tristemente familiari. Non è un paese per giovani racconta però la storia di due giovani che, come molti loro coetanei, dall’Italia si sentono invece respinti e fuggono all’estero in cerca di un’occupazione che permetta loro di realizzarsi. Nel corso della sua trasmissione radiofonica Giovanni Veronesi ha raccolto le sconfortanti testimonianze di molti di questi ragazzi, più di 100.000 ogni anno che lasciano l’Italia per studiare e lavorare all’estero. Un esodo percepito solo in sordina, come sorda è la frustrazione delle nuove generazioni che vivono l’impossibilità di affermarsi nel proprio paese. Di qui l’ispirazione per realizzare in versione cinematografica una storia che parla di amicizia, speranza, amore, difficoltà ed entusiasmi giovanili, affrontando un tema delicato e attuale.
La storia è quella di Sandro (Filippo Scicchitano) un ragazzo dall’animo gentile e riservato che coltiva il sogno di diventare scrittore, ma si accontenta di quello che la vita gli offre. Mentre però Sandro attende che arrivi l’occasione giusta, la sua fidanzata coglie un’importante opportunità di lavoro negli USA e parte. Nel frattempo il ragazzo ha modo di conoscere meglio Luciano (Giovanni Anzaldo), un cameriere che lavora con lui nel suo stesso ristorante.
Tra il servizio ai tavoli e la cucina i due giovani stringono un legame d’amicizia sempre più stretto al punto che Sandro comincia a condividere il sogno di Luciano: aprire un ristorante italiano a Cuba che offra ai clienti dell’isola il raro e prezioso servizio di Wi-Fi. Con l’aiuto del padre di Sandro, Cesare (Sergio Rubini) uomo del sud un po’ rude ma generoso e comprensivo, i due partono per l’Avana dove li aspetta Nora (Sara Serraiocco), una strana ragazza italiana naturalizzata cubana, che li ospita e li supporta nella realizzazione del loro sogno.
Sin dall’inizio colpisce la peculiarità della scelta di Sandro e Luciano. I due infatti non si orientano su una di quelle nazioni che maggiormente potrebbero offrire reali opportunità di crescita professionale, ma scelgono un paese esotico e suggestivo pieno di difficoltà anche più pesanti dell’Italia.
Forse perché spinti dalla più totale mancanza di speranza, Sandro e Luciano optano per un’impresa incerta e rischiosa, ma carica di fascino e si lasciano conquistare dalla prospettiva di un’esperienza anomala e seducente. I due giovani protagonisti rappresentano l’altra faccia dei giovani italiani che emigrano non tanto per cercare di raggiungere una posizione professionale in cui mettere a frutto le proprie capacità e competenze, ma più che altro per un desiderio di evasione e fuga da una quotidianità percepita come dura e frustrante.
Dal momento in cui mettono piede sull’isola la storia sembra andare sempre più alla ricerca di questo elemento lirico e attraente. Il racconto si trasforma nell’avventura di due amici che intraprendono un’impresa folle e pericolosa. Un’esperienza che, a detta dello stesso regista, potrebbe essere realizzata da qualunque personaggio di qualunque epoca a prescindere dall’attuale contesto storico-sociale.
Luciano e Nora in particolare sono vittime di un passato personale duro e irrisolto, che nel racconto resta sempre piuttosto oscuro, ma da cui non riescono a liberarsi nemmeno in un paese lontano come Cuba. Il peso delle ferite che si portano dentro li porta ad agire in modo istintivo e a volte persino autodistruttivo. Sandro però riesce in un certo senso a dare una svolta alla propria vita, crescere e maturare. Il più sensibile e forse anche il più ingenuo dei tre amici di fronte al fallimento esistenziale dei suoi due compagni d’avventura riprende in mano il corso degli eventi.
Ambienti, personaggi, dialoghi e musiche sono carichi di fascino, credibili e coinvolgenti. Sebbene il racconto nel sviluppo si svuoti del suo senso originario Non è un paese per giovani riesce a mescolare i toni di euforica incoscienza giovanile con un certo contenuto umano.
NON E’ UN PAESE PER GIOVANI | Scheda tecnica
VOTO: 6,5/10
TITOLO: Non è un paese per giovani
USCITA: 23 marzo
REGIA: Giovanni Veronesi
SCENEGGIATURA: Giovanni Veronesi, Ilaria Macchia e Andrea Paolo Massara
DURATA: 105′
GENERE: commedia, avventura
ANNO: 2017
PAESE: Italia, Spagna
CASA DI PRODUZIONE: Paco Cinematografica, Neo Art Producciones, Rai Cinema
DISTRIBUZIONE (ITALIA): 01 Distribution
FOTOGRAFIA: Tani Canevari
MUSICHE: Giuliano Sangiorgi
CAST ARTISTICO: Filippo Scicchitano, Giovanni Ansaldo,Sara Serraiocco, Sergio Rubini e Nino Frassica.