ALDO MONDINO A GENOVA | Ospite squisita e superba
Creare un percorso d’arte contemporanea in citta è ormai da anni prassi consolidata, quindi ben venga nuovo capitolo che fa scoprire e percepire in maniera diversa e più coinvolgente il tessuto cittadino. Il filo conduttore, in questo caso, è la storia artistica di Aldo Mondino, artista fuori da tutti i cori, ironico, divertente, attento alle avanguardie artistiche ma anche alla ricerca artistica dei contemporanei.
La mostra “Aldo Mondino. Moderno. Post-moderno. Contemporaneo” recentemente varata, a undici anni dalla sua morte [Torino 1938-2005] mira comunque a farci conoscere l’operato dell’esponente più significativo del Post-Moderno italiano che fece sue, metabolizzandole, le ricerche stilistiche e formali delle avanguardie artistiche. Amava citare e scherzare allo stesso tempo con le opere dei suoi contemporanei. La sua sperimentazione non conosce limiti, i materiali i più disparati, cioccolato, linoleum, caffè e granaglie, ma anche le penne Bic, convivono con quelli della tradizione come bronzo, vetro o legno. Osservatore vorace, trae continua ispirazione dal mondo che vive come sorgente inesauribile di idee, idee che una volta elaborate, deve comunicare.
Aldo Mondino non conosce limiti, non tollera confini. I suoi lavori spaziano dal Surrealismo alle ricerche Dada, dal Pop al Concettuale, non ama le citazioni che possono stravolgere le opere di grandi maestri. Usa interpolare tra loro tecniche, materiali e generi, cambiando il modo di vedere le cose e la loro funzione, uno per tutti cito i tappeti dipinti su eraclite. A partire dai primi anni ‘80, realizza addirittura sculture di cioccolato, dipinti su linoleum, mosaici di marshmallow, tappeti di caffè e di granaglie, lampadari di penne Bic, come s’é detto, oltre a sculture in bronzo, per tornare improvvisamente a media più tradizionali come vetro, ceramica e legno. È la vita che lo ispira, ha occhi per mediarne gli spunti, che siano gli abbecedari o i classici dell’arte, che siano avvenimenti, dal Palio di Siena alle tradizioni religiose e mistiche. Ogni suo contatto, per trasversale che sia, diventa tema. Il suo bambino interiore – quel bambino protagonista in ciascuno di noi come dicono cosi bene gli Harris, i teorici dell’Analisi Transazionale – è sempre attento e curioso e seppur mediato dal sapere e dal saper fare dell’adulto, mantiene il suo spitito giocoso e infantile, appassionato ed emotivo, introspettivo e drammatico, irriverente e ironico. Amico di Armando Testa, che lo vorrebbe “solo” pubblicitario, elabora un inedito rapporto tra parole e immagini, trasformando i titoli in catalizzatori di significato, che attraverso irriverenti giochi di parole ne stravolgono la lettura. Un rompicapo per l’osservatore che difficilmente sarà in grado di coglierne i differenti livelli. La sua frenesia è preludio alla ribellione rispetto al contratto che ciascun essere umano deve sottoscrivere nel momento cin cui la vita imperiosamente ci chiama.
Diventa incoercibile il bisogno di perdere coscienza di sé. Questa forma di isolamento dalla realtà, da quell’Italia di allora travolta dal Boom economico e stravolta dalle lotte di classe, si esprimerà poi, come nell’amico e sodale Alighiero Boetti, nella ricerca mistica, nell’alcool e nelle donne. I viaggi sono un ottimo catalizzatore dell’attenzione, e se ne fa assorbire completamente. Privilegia la Turchia, il Marocco, l’India, dedicandosi al contempo alla ricerca mistica, ma anche all’alcool e alle donne, ripercorrendo inconsapevolmente un cammino archetipico.
Aldo mondino ho avuto la fortuna di ritovarlo nella sua forma piu smagliante a Palazzo della Meridiana, dove sono presentati importanti cicli pittorici legati alla sua fase più matura: le opere nate dai suoi viaggi nel bacino del Mediterraneo, opere come i ‘dervisci’ che, catturati nel loro roteare mistico, gli valsero numerosi riconoscimenti e un padiglione monografico a La Biennale di Venezia del 1993. La mostra peró nel suo insieme, consta di sei interventi monumentali installati in alcune delle più importanti istituzioni museali genovesi, articolandosi come un percorso sorprendente, in cui niente è come appare. Questo lo spunto per una passeggiata sui generis in questa mervigliosa città, Genova, alla scoperta di un Aldo Mondino Moderno, Post-moderno, Contemporaneo, che da Palazzo della Meridiana arriva a Villa Croce toccando Palazzo Ducale, i saloni dei famosi Palazzi dei Rolli di Strada Nuova, Palazzo Reale con le impagabili terrazze sul mare, le sale “sott’acqua” dell’Acquario, Palazzo Ducale e infine lo spazio conosciuto come casa di Colombo.