Con i Black Violin Bach non è mai stato così cool, il duo rompe le barriere con Stereotypes

È la prima volta in Italia per Will Baptiste (viola) e Kev Marcus (violino), meglio conosciuti come Black Violin. Sono una delle miscele musicalmente più originali degli ultimi anni. Il 27 maggio è uscito il loro nuovo album Stereotypes che è schizzato al primo posto della Billboard Classical Crossover Chart.
Il messaggio che vogliono comunicare è che il libro non si giudica mai dalla copertina e che non ci sono limiti quando si tratta di musica. Trovandosi di fronte a questi due robusti ragazzi (che potrebbero ridurre un uomo ad una scatola di cerini con un colpo di tosse) l’ultima cosa che verrebbe in mente è proprio che siano cresciuti a pane e Paganini. Il loro stile unico mette assieme il classico e l’hip hop che una volta ascoltati non sembrano più due generi così distanti.
Fin da bambini abbiamo studiato musica classica ma fuori da scuola si ascoltava l’hip hop. Unire questi due generi è una cosa che ci è venuta naturale. Se ti piace l’hip hop e il classico ti piaceranno i Black Violin! Cerchiamo però di dosare bene gli “ingredienti”, un po’ come vale per i cocktail!
Il nome Black Violin lo devono all’omonimo album del violinista jazz Stuff Smith che ha ispirato entrambi a perseguire la loro carriera e a non smettere mai di sperimentare.
Musicalmente oltre a Stuff Smith ci ispiriamo ad un panorama vastissimo di autori che vanno dall’hip hop di Jay-Z, Kendrick Lamar fino alla musica classica di Bach, Beethoven, Vivaldi, Verdi ma anche a Stevie Wonder e Miles Davis.
Wil ci racconta che quando ha iniziato a studiare musica alle elementari, si era iscritto al corso di sassofono ma a causa di un errore è stato inserito in quello di viola. Solo molti anni dopo ha scoperto che questo “errore” era opera delle due insegnanti di musica che avevano fatto una scommessa ad una partita di golf.
Stereotypes contiene molte collaborazioni, da Melanie Fiona a Robert Glasper, da Daru Jones a Rob Moose, che hanno aggiunto elementi di rock, R&B e jazz alla musica del duo afro-americano.
Il processo creativo dietro Stereotypes è stato molto spontaneo. Spesso ci siamo ritrovati in studio ad improvvisare e sperimentare fino a che non arrivava la melodia che ci piaceva, da lì poi si aggiungono gli altri strumenti e piano piano il brano prende forma; altre volte invece si iniziava solo con un beat hip hop e la parte orchestrale veniva in un secondo momento.
Durante il loro tour negli Stati Uniti, Wil e Kev hanno suonato di fronte a più di 100.000 bambini e ragazzi nell’ambito di un progetto educativo assieme alla VH1 Save the Music Foundation.
Noi suoniamo di fronte a migliaia di ragazzini ogni anno per insegnare che se fai quello che ami, e continui a praticare e a migliorarti, un giorno qualcuno ti pagherà per farlo. Da un lato ci sentiamo addirittura responsabili perché vogliamo condividere con loro il nostro dono. I bambini sentono l’hip hop con il violino e questo stimola la loro fantasia! La musica deve rompere le barriere che abbiamo in testa; vogliamo far capire a chi ci ascolta che non bisogna fermarsi mai all’apparenza. Da quando ho imbracciato il violino ho iniziato a rompere gli stereotipi perché uno come me non “dovrebbe” suonare musica classica.
La musica classica spesso viene percepita come un genere d’élite, con cui una persone giovane fa fatica a riconoscersi. I Black Violin sembrano poter colmare questo abisso tra due generi, per far diventare Bach non meno cool di Kanye West.
Non è colpa loro, il punto è che i giovani non sono stati educati ad apprezzare la musica classica; come è percepita oggi, sembra ti dica “Ho un sacco di persone che mi amano e non ho bisogno di te.”, ma in realtà queste persone hanno un piede nella fossa! C’è bisogno che lei dica “Venite, sedetevi al mio tavolo per una grande festa!”.
I Black Violin hanno appena concluso con tanto di standing ovation tre date sold out assieme a 2Cellos, il duo di violoncellisti croati che hanno unito la musica classica al rock.
È stata un’esperienza fantastica esibirci con loro. Il loro audience è molto simile al nostro, aperto ad un tipo di musica mai sentita prima.
Cosa ascoltano oggi e Black Violin e cos’è per loro la buona musica.
Per noi non esiste la buona o la cattiva musica. C’è solo musica che ascoltiamo volentieri o meno. Il genere non importa, un brano mi deve emozionare, può farmi piangere, ridere, può motivarmi, l’importante è che io non sia lo stesso dopo averlo ascoltato. Lavorando in questo settore ho imparato a rispettare tutto. Se l’artista si esprime in modo sincero e arriva a chi lo ascolta non si può parlare di cattiva musica. Basta che qualcuno ci abbia messo il cuore!
Running è il brano di chiusura dell’album, è stato il primo ad essere registrato assieme alla title-track Stereotypes.
Per Running siamo partiti da un beat hip hop che ci piaceva e l’abbiamo sviluppato con i violini. È forse il pezzo che rispecchia di più il nostro stile. Ci abbiamo messo un paio d’ore ad arrangiarlo, mentre per altri pezzi ci sono voluti mesi!
Nel 2013 il duo si è esibito di fronte al Presidente Barack Obama assieme ad altre star della musica e del cinema americano.
Incontrare Obama nel 2013 e stringergli la mano nel giorno del suo insediamento è stato un momento indimenticabile che ci ha ispirati moltissimo. Eravamo in fila con Alicia Keys, Jamie Foxx, Usher. Gli abbiamo detto che praticamente tutta la nostra vita fino ad allora aveva condotto a quel momento e lui ci ha detto: “La cosa difficile sarà capire cosa fare da adesso in poi!”. Un uomo incredibile, di grande sincerità ed eleganza.
Il tour europeo dei Balck Violin, che si concluderà il 10 giugno con la data all’Isle of Wight Festival, ha toccato anche Milano il 6 giugno. Una performance coinvolgente, emotivamente ricca e terribilmente divertente. Al terzo brano un pubblico variegato in fatto di gusti ed età era in piedi sotto il palcoscenico con le braccia per aria a ritmo di violino, batteria e hip-hop beat. Inevitabile venire contagiati dalla simpatia di Wil e Kev abili professionisti nel passare da un pezzo improvvisato, ad un brano classico, dalla cover di I Took a Pill in Ibiza molto gradita da Mike Posner, al tormentone Panda di Desiigner che lascia stupefatti per quanto bene si sposi con degli strumenti ad arco. Con i Black Violin avere stereotipi passa di moda.