Ridurre l’inquinamento nelle nostre città si può, anzi si deve
Ridurre l’inquinamento da riscaldamento nelle nostre città del 20%? Si può, anzi si deve.Ma nonostante le leggi poco si fa.
Mentre la morsa dello smog attanaglia non solo le metropoli, mancano interventi seri e definitivi per tagliare le emissioni di CO2 derivanti dai sistemi di riscaldamento centralizzati. Così continuiamo a vedere abitazioni, negozi e uffici con i riscaldamenti accesi e le finestre spalancate, mentre l’aria diventa sempre più irrespirabile.
Eppure una direttiva europea( 27/2012) , recepita lo scorso anno ( D.Lgs 102/2014) impone agli oltre 3 milioni di appartamenti e uffici italiani che usano il riscaldamento centralizzato o il teleriscaldamento di installare entro il 31 dicembre del 2016 dispositivi per contenere i consumi e per ottenere una migliore efficienza energetica. Bisognerà adottare sistemi per la contabilizzazione individuale dei consumi e la relativa rendicontazione. Le assemblee di condominio dovrebbero porre con urgenza all’ordine del giorno questo problema, visto per l’autunno converrà già essere in regola.
La termoregolazione con la misurazione individuale del calore e la rendicontazione periodica dei consumi, che può avvenire non solo alla fine del periodo invernale ma anche ogni mese, consentono un controllo costante dei consumi e notevoli risparmi sulla bolletta del riscaldamento che possono raggiungere il 20%.
In pratica, in ogni condominio un contatore generale rileva il consumo globale di tutti i locali. Per misurare il consumo di ogni singolo appartamento si installa, dove è tecnicamente possibile, un contatore individuale all’ingresso dell’utenza da misurare, oppure si installa su ciascun radiatore il ripartitore che rileva il consumo effettivo del singolo radiatore e trasmette i dati in modo da poter effettuare la somma dei consumi all’interno di ogni unità abitativa. Ovviamente questo sistema si integra con le valvole termostatiche che, installate su ciascun radiatore, consentono di regolare l’afflusso di acqua calda in relazione alla temperatura desiderata ed evitare di riscaldare oltre il necessario.
“Con questo sistema ognuno paga per quel che consuma risparmiando in maniera significativa si riducono le emissioni di anidride carbonica e si ottiene una gestione più responsabile delle spese per il riscaldamento- afferma Thomas Schoepcke direttore generale di ista-Italia, società tra i leader mondiali nella contabilizzazione individuale dei consumi, con sede in Germania. Ista è presente in 24 Paesi con 4700 dipendenti, 743 milioni di euro di fatturato e decenni di esperienza nel settore, avendo installato i propri prodotti in circa 12 milioni di appartamenti.
Ma quanto costa? “Il consumo medio per riscaldare un appartamento di circa 100mq si aggira intorno ai 1200 euro l’anno”- sostiene Thomas Schoepcke. “L’investimento medio per dotare un appartamento di valvole termostatiche e sistema di contabilizzazione è di circa 700 euro. Installando le valvole si risparmiano circa 240 euro l’anno, a questo bisogna aggiungere i benefici fiscali che vanno dal 50 al 60%. In pratica, nel giro di due anni l’intera spesa per installare valvole termostatiche e ripartitori di consumo e per ottenere un servizio di contabilizzazione viene azzerata dai risparmi”.
I benefici per le tasche sono evidenti e ne trae vantaggio anche l’ambiente: il riscaldamento dell’appartamento-tipo produce l’emissione di circa 3 tonnellate di CO2 all’anno. Risparmiando il 20%, si riduce di 0,6 tonnellate l’anidride carbonica, l’equivalente di CO2 immessa in un anno da un’automobile di media cilindrata che percorra 20 chilometri al giorno per 300 giorni l’anno.
In Germania, Olanda, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Bulgaria, questo sistema è diffuso da anni.
“In Germania, ogni anno con la contabilizzazione individuale si riducono le emissioni di CO2 di 4,5 milioni di tonnellate . In Italia abbiamo calcolato che questa riduzione di CO2 potrebbe essere di più di 2 milioni di tonnellate” afferma Walter Schmidt, Amministratore delegato di Ista e Presidente dell’Associazione europea per la contabilizzazione dei costi di energia in base al consumo (EVVE).
In Germania il settore della contabilizzazione individuale dell’energia assorbe 30.000 dipendenti e anche per l’Italia le prospettive sono positive: se la Direttiva per l’efficienza energetica sarà applicata correttamente i posti di lavoro in questo settore potrebbero essere più di 15.000.
In Italia il clima, anche d’inverno, muta ormai con elevata frequenza. Con il controllo individuale della temperatura dei singoli radiatori e con la rilevazione dei consumi effettivi di ogni appartamento o ufficio si evitano sprechi, si paga solo per quello che si è effettivamente consumato e si evitano anche le pesanti sanzioni previste dalla legge: da 500 a 2.500 euro per ogni appartamento che non installa questi sistemi.
Giuseppe Mazzei