I cani dell’11 settembre. Eroi sconosciuti e indimenticati

Fedeli. Instancabili. Con pochissime pretese. I muscoli forti, gli occhi dolci, il naso umido. Eroi sconosciuti. Ma indimenticabili. I cani utilizzati nell’ecatombe dell’11 settembre nel crollo delle Torri Gemelle sono ormai tutti morti. Pochissimi di vecchiaia, quasi tutti di tumore e malattie polmonari dovute ai gas velenosi respirati in quei terribili giorni di super-lavoro e super-stress dentro quel gran braciere ardente di Ground Zero. Non ebbero né aumenti di stipendio né medaglie al valore, solo ciotole di cibo e carezze. Di loro, copiando il primo verso della Spigolatrice di Sapri, si potrebbe scrivere: “Eran trecento, eran giovani e forti e sono morti”.
Pastori tedeschi, Rottweiler, Doberman, Labrador, Golden Retriever o meticci senza pedigree, lavorarono indefessamente per giorni inalando nel loro avido nasone: amianto, piombo, mercurio, cloro, polvere di cemento, nella ricerca di sopravvissuti quasi mai trovati e ammalandosi anni prima dei loro compagni vigili del fuoco, agenti, volontari.
Il pastore belga Servus dopo otto ore di lavoro ebbe un arresto cardiaco, soccorso e resuscitato ritornò immediatamente al lavoro. Il doberman Sunny Boy trovò uno dei pochi superstiti che respirava in una bolla d’aria ignorata dai soccorritori. Il pastore tedesco Brutus si bruciò le zampe passando su una trave d’acciaio incandescente. Essi, e tutti i loro colleghi a quattro zampe, resero possibile almeno la restituzione dei corpi alle famiglie e confortarono con il loro palpabile affetto, vigili, poliziotti, medici. Oltre ai trecento al lavoro, cinquecento furono utilizzati per alleviare lo stress dei parenti in attesa. Cani lavoratori. Eroi scodinzolanti. Non solo. Anche affettuosi psicologi.
Settantasette storie di quei trecento sono raccontate nel libro “ Dog heroes of September 11th” scritto da Nona Kilgore Bauer, una parte del cui ricavato è destinato alla Search Dog Foundation che addestra cani da ricerca e soccorso.
Nel decennale della tragedia, alla Clic Gallery di New York fu inaugurata la mostra fotografica “Retrieved” con i ritratti dei quindici cani allora ancora viventi. Tutti anziani. Tutti buonissimi e bellissimi. Non dimentichiamoli.
di Cinzia Albertoni
22 febbraio 2014