Videochiamate 3d grazie all’olografia: Tatooine è più vicina

Questo articolo è sicuramente indirizzato a tutti coloro che avrebbero voluto vivere a Tatooine o in un qualsiasi altro posto dell’universo di Star Wars. Le comunicazioni avvenivano spesso attraverso immagini tridimensionali, in grado di mostrare per intero il nostro interlocutore, grazie ad un proiettore olografico. L’olografia è una tecnologia ottica di memorizzazione di un’informazione visiva che forma un finissimo intreccio di frange di interferenza, grazie ad una luce laser coerente.
In sintesi, con questa tecnologia, saremo in grado di comunicare avendo davanti un’immagine tridimensionale dell’altro. A realizzare questo sogno è una giovane società californiana, la Ostendo Technologies con il suo Quantum Photonic Imager, un proiettore minuscolo, ma in grado di creare un’immagine con una diagonale d’ampiezza di 48 pollici. Non stiamo parlando di uno schermo e di occhiali da indossare, ma di un dispositivo in grado di riprodurre fedelmente. La risoluzione infatti è di 5000 ppi ( pixel per pollice, ndr ) ed uno smartphone, di fascia alta, ha una risoluzione di circa 400 ppi: ciò dovrebbe bastare a farci capire come l’immagine proiettata sia nitida e vicina alla realtà.
Il progetto ha attirato molti investitori che hanno deciso di sborsare circa 90 milioni di euro, ed anche la Difesa Americana con i suoi 38 milioni di euro. Molti staranno già pensando al costo di un prodotto simile, inaccessibile per persone comuni. In realtà il Quantum Photonic Imager ha un costo di circa 30 dollari e come già detto è piccolissimo. Il passo dal sogno alla realtà è davvero breve, infatti sembra che già nel 2015 verrà commercializzato e sarà possibile installarlo sugli smartphone. Ostendo Technologies confessa che prima venderà la versione a due dimensioni e solo in seguito, una volta affinata, quella a tre dimensioni. Probabilmente le prossime videochiamate che faremo adotteranno questa tecnologia: non ci resta che aspettare.
Marco Piacentini
5 giugno 2014