Il Pontificato Bergoglio: più di un decennio di trasformazioni

Un uomo dall’espressione umile e serena faceva capolino dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro una sera di primavera di quasi più di dieci anni fa. Pioveva leggero sui sampietrini di Roma e da poco erano passate le 19.00. Avvolto in una semplice tonaca bianca all’età di 76 anni Papa Francesco veniva accolto da un fragoroso applauso della folla di fedeli presenti, quando il cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran annunciò con voce solenne: “Habemus Papam!”.
Una data storica quella in cui venne eletto Papa Francesco. Era il 13 marzo del 2013 e le sue prime parole da pontefice furono “Fratelli e sorelle, buonasera!”, un saluto, semplice e informale, così come si era presentato al mondo. Iniziava un pontificato diverso dagli altri, improntato alla vicinanza al popolo.
Il Papa dei Poveri
Nato Jorge Mario Bergoglio, da Papa diviene Francesco. Un nome che lo avvicina a quell’ideale di umiltà e povertà che ha sempre voluto portare nel suo pontificato. L’infanzia la passa a Buenos Aires, in Argentina, dove è nato, insieme ai suoi quattro fratelli. Suo padre, Mario Bergoglio, era un immigrato originario del Piemonte, mentre sua madre, Regina María Sivori, era ligure.
È durante l’adolescenza che inizia a nutrire il desiderio di entrare in seminario. Un sogno che corona all’età di 21 anni entrando a far parte dell’Ordine dei Gesuiti, una delle congregazioni religiose più influenti della Chiesa cattolica. Inizia così la sua formazione che lo porterà a ottenere un Master in Filosofia.
Nel 1969 viene ordinato a sacerdote e fin da subito ricopre ruoli di responsabilità che lo portano a entrare a contatto con i giovani. Nel 1992 viene nominato ausiliare e poi nel 1998 arcivescovo di Buenos Aires. Il suo impegno nei confronti dei poveri lo avvicina al soglio sempre di più diventando prima cardinale nel 2001, per volontà di Papa Giovanni Paolo II, e poi Papa nel 2013.
Riforme e sfide alla cristianità
Il “Papa degli Ultimi”, il “Papa dei poveri”, questi ed altri gli appellativi che legano Papa Francesco alla sua attività come capo della cristianità. Un pontificato tutto nuovo e non privo di critiche, i cui temi principali sono la povertà, l’ambiente e il dialogo interreligioso.
Il suo impegno si imprime in una serie di riforme interne con l’obiettivo di rinnovare la Curia Romana. Nel 2022, Bergoglio ha promulgato la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, un documento che tra le altre cose prevede la possibilità per i non sacerdoti di dirigere alcuni uffici vaticani.
Andando a ritroso, per molto tempo si è occupato di aumentare la trasparenza sulle finanze vaticane tramite riforme alla Banca Vaticana(IOR) e indagini su scandali e corruzione. In particolare nel 2019 pubblica motu proprio Vos estis lux mundi, che impone l’obbligo di denuncia per vescovi e superiori religiosi. Ha anche predisposto la creazione di una commissione per la protezione dei minori.
L’apertura del suo approccio passa anche attraverso la proposta di una Chiesa più inclusiva, specialmente per le persone LGBTQ+, sostenendo che “chi sono io per giudicare?” e autorizzando nel 2023 una benedizione pastorale per le coppie dello stesso sesso, pur ribadendo la dottrina tradizionale sul matrimonio. In materia di divorzio invece ha avviato un percorso di maggiore accoglienza con il documento Amoris Laetitia nei confronti di chi, scisso dal matrimonio, si è risposato.
In salute e in malattia
Ad ostacolare il pontificato dei pontificati qualcosa è arrivato. Per il Papa, la sua croce (in gergo permettendo), è una salute cagionevole. Già durante gli anni di noviziato, nel 1957, all’età di soli 21 anni, Bergoglio ha affrontato un intervento chirurgico ai polmoni che l’ha segnato a vita. La sua condizione fisica è stata successivamente messa a dura prova.
Un quadro clinico che si è andando aggravando col passare degli anni. Nel 2021 Bergoglio ha subito un intervento al colon per una stenosi diverticolare che l’ha costretto a letto per una decina di giorni. Dal 2022, poi, il Papa ha accusato una serie di gravi problemi di artrosi al ginocchio che lo hanno costretto a usare prima un bastone, poi la sedia a rotelle, limitarndone la mobilità.
Oggi, all’età di 88 anni la storia si ripete. Poco più di una settimana fa, il 14 febbraio, una polmonite bilaterale ha costretto Sua Santità al ricovero presso il Policlinico Gemelli di Roma. La cristianità si raccoglie ora che le sue condizioni di salute si aggravano. Non ci voleva. Il Giubileo è stato inaugurato due mesi fa esatti con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro e quello che appare come un quadro clinico complesso continua a tenere Papa Francesco lontano dai suoi doveri. Speriamo non ancora per molto…