Nuova frontiera commerciale per l’UE

Il Mercosur, “Mercato Comune del Sud”, è un blocco economico sudamericano, fondato nel 1991 con l’obiettivo di favorire l’integrazione economica e commerciale tra i suoi membri. L’intesa economica è composta da Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela, e recentemente ha visto anche l’adesione della Bolivia, dopo un lungo periodo di stallo dovuto ad alcune incertezze politiche, in particolare relative alla posizione a riguardo del Brasile; oltre a questi Paesi, detti “membri a pieno titolo”, ci sono anche il Cile, il Perù e la Colombia, che invece sono stati riconosciuti come “membri associati”.
Progetto Mercosur
Il progetto del Mercosur nasce come risposta alla crescente globalizzazione, con l’intento di rafforzare i legami economici e politici all’interno del continente sudamericano – da sempre caratterizzatosi per economie poco stabili – che chiaramente non beneficiano del sistema mondiale interconnesso e dei grandi squali finanziari che scommettono e speculano sui debiti altrui. Il principale obiettivo del Mercato comune del Sud è quello di promuovere la libera circolazione di beni, servizi e fattori produttivi tra i Paesi membri, creando un mercato comune che favorisca la crescita economica, stimoli le sinergie tra i Paesi e aumenti il potere negoziale nelle trattative internazionali.
Balza subito all’occhio come il Mercosur, pur essendo poco noto, non è di grande rilevanza solo per l’economia sudamericana, ma anche per il contesto geopolitico globale, poiché rappresenta il quarto blocco commerciale al mondo per PIL aggregato, e costituisce uno dei principali esportatori di alcune materie prime come prodotti agricoli e minerali: tuttavia, nonostante il suo potenziale, il Mercosur ha dovuto affrontare numerose difficoltà interne, tra cui divergenze politiche, instabilità economiche e ritardi nei processi d’integrazione tra i vari mercati, nonché comunque l’ombra ineluttabile dei due principali “circoli” economici che si fronteggiano da un decennio sulla scena globale, in un mondo che ormai ha fatto del bipolarismo la sua anima.
Relazioni internazionali
Nel corso degli anni, il Mercosur ha anche cercato di ampliare le sue relazioni internazionali, con un passo significativo che è stato rappresentato dall’avvio dei negoziati con l’Unione Europea per raggiungere un accordo internazionale di libero scambio; questo processo, indubbiamente segnato da alti e bassi, è stato
avviato negli anni ’90, mai poi si è visto rallentare – se non in certi momenti arenare – come la più classica delle opere pubbliche, in particolare per via di alcune criticità riscontrate relativamente al settore agricolo.
Il settore agricolo è stato e continua a essere l’ago della bilancia di questo accordo che ambisce a coprire un mercato di circa 800 milioni di persone: infatti il settore primario in generale è un asset cruciale per l’economia del Mercato comune del sud, in quanto i suoi Paesi sono importantissimi esportatori di prodotti come carne, soia, zucchero, vino e caffè: di contro, la competitività del blocco sudamericano in questi settori dipende dalla capacità di mantenere costi di produzione bassi, spesso a scapito della sostenibilità ambientale e sociale, e questo allarma i Paesi europei e i loro investitori.
Sudamerica/Europa
La crescente domanda di prodotti agricoli sudamericani da parte dell’Europa ha suscitato preoccupazioni in merito alle pratiche agricole e all’impatto ambientale, come l’uso di pesticidi, la deforestazione in Amazzonia e le condizioni di lavoro. In particolare, l’accordo sulla carne bovina ha sollevato polemiche, con l’Europa preoccupata per la qualità e la sostenibilità della carne prodotta nel Mercosur, mentre i Paesi sudamericani dal canto loro hanno costantemente chiesto maggiore accesso ai mercati europei.
Di fronte a queste preoccupazioni, i Paesi del blocco economico negli anni hanno cercato di affrontare le sfide ambientali interpretandole nel senso europeo di queste, implementando politiche per migliorare la sostenibilità, come l’introduzione di alcune pratiche agricole meno dannose per il clima e la protezione delle foreste. A questo si aggiunge anche la questione dei diritti dei lavoratori agricoli, che sono un tema centrale se si pensa all’oceano – non solo d’acqua – che passa tra la scienza giuslavorista europea e quella dell’America Latina: infatti mentre molti Paesi nostri vicini sono impegnati a garantire standard lavorativi elevati, alcuni Paesi del Mercosur continuano a fare i conti con
UE
Le disuguaglianze sociali arrembanti e condizioni di lavoro più che precarie, che sono state criticate a gran voce da diverse associazioni, tra cui anche la CGIL. Nel 2019, dopo più di venti anni di discussioni sul tema, le due parti avevano raggiunto un’intesa preliminare per l’accordo commerciale, che prevedeva la riduzione dei dazi doganali e una maggiore cooperazione in settori come la protezione ambientale, il cambiamento climatico, la sostenibilità e la tutela dei diritti umani; in cambio, l’UE aveva offerto un accesso preferenziale ai propri mercati per i prodotti del Mercosur, in particolare per la carne, la soia e il vino.
A seguito del blocco forzoso dovuto dal Covid, e al continuo scetticismo sul tema, anche l’accordo preliminare è rimasto fermo per diverso tempo, ma, nonostante le difficoltà, lo scorso 6 dicembre l’accordo è stato finalmente firmato in un incontro a Montevideo, segnando così una pietra miliare nelle relazioni a venire tra il Mercosur e l’Unione Europea. Oggi quindi con l’accordo si prevede la libera circolazione delle merci tra i due blocchi economici, con stime che indicano un beneficio di circa 3 miliardi di euro per le esportazioni italiane nel prossimo decennio.
Le principali associazioni agricole italiane però non hanno comunque mancato di esprimere preoccupazioni a riguardo, coerentemente alle posizioni tenute negli anni precedenti: Confagricoltura ha nitidamente evidenziato che il settore agricolo italiano potrebbe essere “fortemente penalizzato” da questo accordo, in particolare per quanto riguarda alcuni prodotti come carne, zucchero e riso, mentre per il vino e i prodotti caseari si prevede un impatto positivo seppur da monitorare; anche Copagri, udita alla Camera in Commissione Agricoltura, ha sottolineato i rischi legati all’uso di alcuni agrofarmaci in Sud America, e il possibile fenomeno del dumping sociale.
Tuttavia, occorre sottolineare come l’accordo si sia concretizzato grazie ad alcuni impegni reciproci per evitare una corsa al ribasso in tema di politiche ambientali e di diritti dei lavoratori: in particolare, è stato inserito nell’accordo il rispetto dell’Accordo di Parigi sul clima, nonché un impegno comune per ridurre la
deforestazione, soprattutto in Brasile.
Intesa
In definitiva, l’intesa tra Mercosur e Unione Europea rappresenta un passo importante per entrambe le parti: per i Paesi sudamericani l’accordo offre opportunità di diversificare le esportazioni e attrarre gli investimenti in settori chiave come l’energia rinnovabile, l’innovazione tecnologica e l’industria; per l’UE
invece, si apre dopo trent’anni l’accesso a un mercato in rapida crescita, con il potenziale di rafforzare la sua influenza geopolitica in una regione strategica, soprattutto alla luce della sempre più complessa situazione geopolitica e finanziaria in cui versa il mondo attuale, dove la cara vecchia Europa rischia di
rimanere a guardare gli altri giocare con le sorti del suo destino.