Trump e bitcoin: il calo dopo l’impennata pre-insediamento

Dopo aver toccato valori record, vicino ai 110.000 dollari, Bitcoin ha visto una significativa correzione, scivolando sotto la soglia dei 100.000 dollari. La criptovaluta è in calo del 5,35%, scendendo a 98.811 dollari. Una flessione che, secondo gli analisti, si inserisce nel più classico dei movimenti di mercato: il “sell on news”.
La causa di questo declino è legata all’annuncio fatto venerdì scorso dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha creato un gruppo di lavoro per sviluppare una strategia sulle criptovalute per la Casa Bianca. Questo intervento esecutivo era atteso da tempo, ma sembra non aver soddisfatto appieno le aspettative del mercato. Il gruppo di esperti dovrà lavorare su un quadro normativo per gli asset digitali, con la promessa di presentare una proposta concreta entro sei mesi. In particolare, uno degli obiettivi dichiarati è la valutazione della possibilità di creare una riserva di criptovalute negli Stati Uniti, un’iniziativa che Trump aveva già menzionato durante la campagna elettorale ma che non è stata ancora confermata.
Falcon X
Secondo gli analisti di FalconX, il mercato ha già scontato gran parte delle aspettative legate alla creazione di una riserva di Bitcoin, ma la delusione è emersa proprio dalla mancanza di un annuncio ufficiale in tal senso. “Il mercato ha ottenuto il 90% di ciò che voleva, ma evidentemente la maggior parte del contenuto degli ordini esecutivi era già stato prezzato”, ha dichiarato un esperto della piattaforma. La mancata conferma della riserva di criptovalute ha dunque portato a una reazione negativa da parte degli investitori.
Questa correzione potrebbe essere temporanea, ma la dinamica del mercato delle criptovalute rimane sempre imprevedibile. L’attenzione degli operatori ora si concentra sulle future mosse del governo statunitense, mentre il prezzo di Bitcoin continua a riflettere le aspettative e le incertezze normative che lo circondano. In ogni caso, la situazione attuale dimostra come, in un mercato volatile come quello delle criptovalute, anche gli annunci politici possano avere un impatto significativo sulla valutazione di un asset così sensibile alle notizie globali.
Bitcoin
La notizia del calo dei bitcoin arriva in seguito ad una notevole impennata a ridosso dell’insediamento alla Casa Bianca del nuovo presidente americano, Donald Trump, il 20 gennaio 2025. Mentre nel suo primo mandato, il tycoon aveva osteggiato il Bitcoin, ora si presenta come un accanito sostenitore. Durante l’ultima campagna elettorale, The Donald ha annunciato la sua volontà di rendere gli Stati Uniti la casa delle criptovalute. Nei giorni prima al suo giuramento ha lanciato, infatti, il suo “cripto meme”: una moneta offerta dalla piattaforma Solana a circa 10 dollari. Nel giro di pochissimo la moneta è stata quotata a 74 dollari, per poi ripiegare a 39.
La scorsa settimana, Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che crea un nuovo gruppo di lavoro, al fine di elaborare i regolamenti sulle criptovalute ed esplorare la creazione di una riserva di valute digitali negli Stati Uniti. Tuttavia, nell’ordine esecutivo che chiede una maggiore regolamentazione, non menziona il Bitcoin. Questo ha alimentato i dubbi sulla capacità di Trump di mantenere le promesse a una riserva di Bitcoin, restituendo l’idea di piani ancora vaghi per il mondo delle cripto.