Luigi Mangione: eroe moderno o assassino?

Lo scorso 4 Dicembre un evento ha scosso gli Stati Uniti: l’omicidio Brian Thompson, CEO della UnitedHealthcare, tra le aziende di assistenza sanitaria più grandi nel panorama americano e mondiale. Sin da subito l’attenzione mediatica si è focalizzata meno sull’accaduto, ma sul presunto assassino Luigi Mangione. Il giovane ragazzo con evidente fascino che i social network hanno osannato e divinizzato, fino a renderlo una vera e propria star. Ma come si arriva a idolatrare un presunto killer?
Chi è il possibile killer
Fonte: Eyewitness News
Luigi Mangione è un ragazzo di 29 anni di origini italiane, che vive a partire dalla sua adolescenza negli Stati Uniti. Descritto da chi lo conosce come un ragazzo brillante e ambizioso, si è guadagnato la sua reputazione attraverso la sua brillante carriera accademica in una delle università più prestigiose al mondo, della Ivy League. Una persona con grande potenziale e carisma e fascino che vive le fasi della sua vita come un normale ragazzo della sua età. Questo fino al 4 dicembre 2024, giorno in cui il CEO di un importante colosso nell’ambito delle assicurazioni sanitarie negli Stati Uniti viene ucciso a colpi di arma da fuoco, davanti al suo ufficio a New York.
Dopo alcuni giorni di caccia al killer avviene l´arresto del giovane Luigi Mangione che sembra essere il principale sospettato. Alcune immagini rilevate del killer sembrerebbero collegate ai tratti fisici di Luigi Mangione, insieme ad alcuni spostamenti fatti da quest’ultimo. Il presunto assassino si è sempre dichiarato non colpevole ed estraneo ai fatti. Tuttavia, durante alcune perquisizioni viene ritrovato un manifesto scritto dallo stesso Mangione. Tra le righe esprime un forte risentimento verso il sistema sanitario, l’industria medica e il capitalismo. Questo documento rappresenta una prova importante che potrebbe condurre alle ragioni del suo gesto estremo: un atto di vendetta verso il sistema sanitario. La scelta del target sembra essere prettamente simbolica. Uccidere l’amministratore delegato di una delle compagnie assicurative sanitarie più grandi negli Stati Uniti rappresenta una prima vittoria sull’élite sanitaria.
L’origine di questa forte rabbia verso il sistema sanitario deriva probabilmente da alcuni problemi di salute di cui Luigi Mangione soffriva. In aggiunta, alcuni episodi collegati ad un suo parente malato potrebbero aver alimentato l’insoddisfazione verso il sistema medico e le sue relative pratiche, percepite come ingiuste e inadeguate. I suoi anche possibili problemi psicologici, insieme a quelli fisici, potrebbero aver rappresentato un mix di fattori che lo ha portato a prendere decisioni estreme.
Il pericolo del “beauty privilege”
Non appena è stata nota l’identità del possibile responsabile dell’omicidio, l’attenzione si è focalizzata principalmente sul fascino del killer, piuttosto sulla gravità delle stesse. Luigi Mangione: fisico scolpito e studente modello e sorriso innocente. Le sue foto condivise su diverse piattaforme social, hanno iniziato anche nuovi trend. Sono nati nuovi meme e migliaia di utenti hanno postato fotomontaggi del presunto assassino creando un “alibi” per confermare in modo ironico la sua innocenza.
“È stato fantastico fare un giro con il mio amico, Luigi Mangione, a Lincoln il 4 Dicembre dalle 6am alle 6pm”.
“È stato fantastico vedere il mio amico Luigi Mangione in Old Town il 4 Dicembre tra le 6am e le 6pm. Gli è piaciuto molto lo show di macchine!”
Fonte: Facebook
Seppur un trend fatto con leggerezza, questo ha evidenziato un problema più grande: l’impatto che l’effetto alone nella società odierna. Questo tipo di comportamento di adorazione risiede nel comportamento psicologico detto l’effetto alone:
“bias cognitivo per cui la nostra valutazione su un tratto di una persona dipende dal giudizio che abbiamo già dato a un altro tratto dello stesso individuo.”
Questo tipo di pregiudizio inconscio può essere sia positivo che negativo: se si ritiene una persona gentile o bella, si tenderà a giudicarla più positivamente in generale; viceversa, se invece la si considera maleducata o brutta, si sarà più inclini ad essere più severi nel giudizio in altri ambiti.
Nel caso di Luigi Mangione il “beauty privilege”, una forma dell’effetto alone che privilegia o sfavorisce una persona in base alla sua belezza, ha giocato il suo ruolo importante. Il presunto killer, percepito affascinante dall’opinione pubblica, viene giudicato dalla stessa in maniera più leggera e positiva, rispetto ad un presunto assassino che, a parità di reato, invece è meno affascinante. Ciò spiega come Il suo fascino ed il suo aspetto hanno notevolmente contribuito a renderlo virale ed a renderlo un vero e proprio idolo. Infatti, è nato anche un fanclub i “Mangione’s Angels”, ossia gli angeli di Mangione, che lo sostiene e vede come un eroe da difendere.
Un altro fattore che ha favorito l’adorazione di Luigi Mangione è l’identificazione con il ribelle moderno. L’idea di compiere un gesto così estremo per una causa comune lo rende ancora più affascinante agli occhi delle persone. Questo indubbiamente contribuisce alla sua adorazione. Luigi Mangione rappresenta colui che ha apparentemente tanto: una carriera accademica brillante e una carriera professionale promettente. Ha quindi molto da perdere e si è sacrifica per lottare contro il sistema. Viene quasi percepito come un martire.
Rinominato anche il Robin Hood moderno, data la similitudine del tipico abbigliamento dell’eroe popolare (giacca verde oliva e grandi tasche) con l´outift dall’assassino durante il gesto estremo. Altri lo hanno onorato con murales, ridisegnando come un personaggio dei videogiochi in missione.
Luigi Mangione in veste del personaggio Luigi Bros.
Fonte: Nzz
È importante evidenziare come il suo aspetto fisico affascinante ha notevolmente contribuito a renderlo virale. Questo in contrasto con le pesanti accuse al suo carico che se confermate potrebbero anche portarlo alla pena di morte.
L’adorazione rimodella la moralità
Il beauty privilege, insieme alla figura di ribelle moderno che Luigi Mangione sembra incarnare, lo rendono un modello a cui aspirare o come un idolo, colui che si è sacrificato per una causa. In questo caso l’attenzione si sposta dalla morte di un uomo all’eroismo di un altro che lo ha ucciso per salvare gli altri.
Uno dei soprannomi dati a Luigi Mangione è “The Adjuster”, ovvero il regolatore, ad interpretare probabilmente il suo gesto come una regolazione dei conti. Molti clienti accusano la compagnia assicurativa di aver rifiutato troppo spesso una copertura sanitaria per le persone in stato di bisogno. Tanta l’attenzione focalizzata nell’eroe moderno Luigi Mangione ma poca quella per la morte di un uomo. Alla domanda “Dov’è la compassione per la famiglia del ceo?”, molte sono le storie emerse dall’insoddisfazione verso la compagnia assicurativa UnitedHealthcare. Altri hanno risposto di avere “la stessa pietà per la sua famiglia che queste aziende hanno avuto per la mia.” Secondo questo atteggiamento, sembra quasi che l´omicidio sia giusticabile visto che anche l´uomo che ha perso la vita ha fatto qualcosa di male e quindi quasi se lo meritava.
Un mix si fattori hanno cotribuito a rendere Luigi Mangione virale fino ad osannarlo ad eroe. Non si tratta solo di avere fascino, o di combattere una causa condivisa da molti. Una combinazione perfetta al momento giusto lo ha reso l´idolo del momento. Quasi dimenticando che potrebbe aver ucciso qualcuno. In questo momento, la vita di una persona e il dolore della sua famiglia passano in secondo piano.
Ora che si ha un punto di riferimento su cui puntare, non interessa davvero sapere se Luigi Mangione è veramente il killer. Ciò che conta agli occhi di molti è avere un eroe da osannare per la causa combattuta: la lotta contro un sistema che non funziona come dovrebbe. Se il martire ha anche un bell’aspetto, il “beauty privilege” gli darà punti bonus, anche se ha ucciso qualcuno. Questo raggionamento è molto pericoloso: non solo spinge all’emulazione per i famosi “quindici minuti di celebrità”, ma sfuma anche i confini di ciò che è giusto e sbagliato. Una crisi di valori rischiosa che spinge la società verso una deriva morale.