Speranze e timori tra i cantieri del Giubileo

Risalente alla lunga e antica tradizione ebraica, il Giubileo, anno santo di riposo e di indulgenze, farà nuovamente la sua comparsa nel 2025. I giorni del perdono si avvieranno, per la precisione, il 24 dicembre del 2024, con l’apertura, presieduta da Papa Francesco, della Porta Santa della Basilica di San Pietro, a cui seguirà quella delle quattro principali basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. La chiesa cattolica avviò la preparazione per il suo primo Anno Santo durante il 1300 per richiesta di Papa Bonifacio VIII, il quale predispose la ripetizione del Giubileo per ogni secolo. Con il 1450, periodo florido per le casse vaticane, si decise di garantire l’osservanza per ogni generazione di almeno un Anno Santo, stabilendo a tal proposito la cadenza della celebrazione ogni venticinque anni. Il tempo di misericordia e speranza tornerà così ad aleggiare nella trafficata e movimentata capitale italiana, meta dei pellegrini cristiani provenienti da tutto il mondo.
“Come i Roman per l’esercito molto,
l’anno del giubileo, su per lo ponte
hanno a passar la gente modo colto,
che da l’un lato tutti hanno la fronte
verso ‘l castello e vanno a Santo Pietro,
da l’altra sponda vanno verso ‘l monte”. (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, 28-33)
Se in passato, le ore trascorse a proclamare clemenze venivano ripetutamente ostacolate dalle difficoltà logistiche dovute all’ingombrante calca con i conseguenti problemi di igiene e saluta pubblica, al giorno d’oggi l’accoglienza di una divina benevolenza appare agevolata e facilitata. Tuttavia, il percorso verso il cammino del Giubileo non è privo di ostacoli e rallentamenti: sui 230 interventi da 2,9 miliardi di euro, solamente un’opera risulta essere stata conclusa, 70 cantieri rimangono ancora attivi, dal sottovia di Piazza Pia da 70 milioni alla riqualificazione di Piazza Dei Cinquecento (zona Stazione Termini) da 30 milioni di euro. Se il 48,9% rimane coerente con il programma, e altre 98 opere presentano un ritardo controllato, per il restante 8,6% di interventi, si è accesa l’allarmante spia rossa. Non sono mancati i contrasti nella cabina di regia tra il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e la RFI (società della rete ferroviaria italiana) che hanno determinato l’esclusione, dal piano Giubileo, del progetto di realizzazione del nodo di interscambio al Pigneto (per un ammontare di 116 milioni di euro) che avrebbe consentito l’accesso ai servizi ferroviari delle linee Orte-Fiumicino Aeroporto e Roma-Viterbo: se ne riparlerà dopo il 2025. Per un totale di 155 milioni di euro, si cercheranno ulteriormente di integrare i lavori riguardanti il pronto soccorso (con il rafforzamento del sistema sanitario regionale) e l’ampliamento della manutenzione stradale. Tra le prevedibili e legittime lamentele dei cittadini romani (e non) costretti a muoversi faticosamente tra un cantiere e l’altro, vengono sviolinati gli ambiziosi obiettivi dei progetti: garantire risposte adeguate di fronte all’arrivo degli oltre 32 milioni di pellegrini previsti, e provvedere alla riqualificazione e alla modernizzazione della città di Roma.
È sognando speranzosi una più vivibile e accogliente capitale, che quei numerosi e appassionati fedeli, intenti ad ondeggiare intorno al santo focolare, daranno il via a frementi danze, soffiando allegramente dentro un corno di ariete (dall’ebraico: yobel).