Marco Invernizzi raggiunge Viareggio e parla delle piste ciclabili!
Altre 6 ore circa di bicicletta per Marco Invernizzi, che quest’oggi si è spostato da Genova per raggiungere Viareggio. Dove avrà trovato l’energia il nostro avventuriero per rimettersi nuovamente sulla bicicletta a pedalare per più di 100 km? La risposta è semplice: nel fantastico cibo nostrano, che rimetterebbe al mondo anche un robot. Ieri dopo aver ricaricato il motore della propria bici elettrica, Marco ha ricaricato anche il proprio di motore, ospite dello staff de “La Pineta”, che gli ha riservato una cenetta regale: ricco antipasto, gnocchi di castagne, (“sinceramente non sapevo fosse un piatto tipico di questa zona”), bisteccone rivitalizzante e contorno di melanzane e zucchine a completare l’opera. Dopo una bella nottata di riposo, il buongiorno di Marco non poteva essere migliore, nuovamente all’insegna del buon cibo: una colazione ricca di benzina per le sue gambe, organizzata dal B&B Bin e Ban di Genova che lo ha ospitato questa notte. Dopo la colazione dei campioni, con “un po’ più di calma” rispetto a ieri, l’avventuriero si è rimesso in cammino.
Il percorso compiuto oggi da Marco ha spinto la sua attenzione a soffermarsi su una questione molto dibattuta, che rimbalza costantemente nel dialogo, talora molto acceso, tra gli amanti della bicicletta e gli automobilisti: la pista ciclabile. I paesi di Levanto – Bonassola – Framura sono tra loro collegati attraverso una bellissima pista ciclabile – ricavata da una vecchia ferrovia – calcata oggi dalle ruote della bici elettrica di Marco: “è tutta lungo il mare, e alterna gallerie a viste pazzesche a picco sul mare! Credo che in Italia dovrebbero prendere esempio!” E noi ci accodiamo all’appello di Marco: cara Italia, prendi esempio! 2duerighe.com ha contattato telefonicamente l’avventuriero, che ha voluto soffermarsi sulla differenza in tema di piste ciclabili tra l’Italia e il resto d’Europa: “Nel mio viaggio Milano-Oslo ho trovato il 75% del percorso (3500km) con la pista ciclabile. Qui, in Italia, se tutto andrà bene la percentuale sarà del 5%.” Le percentuali sono chiare, purtroppo, e fanno male al 100%.
Giacomo Di Valerio
11 agosto 2013