MISS MARX di Susanna Nicchiarelli non è un film femminista!

Fedele alla storia eppure estremamente moderno, Susanna Nicchiarelli con il suo Miss Marx fa conoscere al cinema un personaggio poco noto ma dal nome assai famoso, Eleanor Marx, e presenta alla 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in concorso a Venezia 77, un biopic innovativo. Nella sale dal 17 settembre.
Alla 74. Mostra del Cinema di Venezia Susanna Nicchiarelli si era imposta ai favori della critica e del pubblico come una delle più significative registe femminili italiane vincendo il premio per il Miglior Film nella sezione Orizzonti con Nico, 1988, altro biopic incentrato sugli ultimi anni della cantante Christa Päffgen, in arte Nico. Ora torna a far parlare di sé con un biopic, Miss Marx, nuovo in ogni senso che, pur rimanendo fedele ad una accurata ricerca storica, riesce ad innovare il genere senza alterarlo, tanto nella forma quanto nel contenuto.

Miss Marx, la storia
Eleanor (Romola Garai) è la figlia più piccola di Karl Marx, rispetto a qualunque epoca la si rapporti, Tussy (così la chiamano affettuosamente i familiari) è una donna brillante, colta, libera e appassionata. Tra le tre sorelle Marx Eleanor è quella più vicina al lavoro intellettuale del padre e dopo la sua morte continua a svilupparne pensiero. Partecipa alle lotte operaie, combatte per i diritti delle donne e l’abolizione del lavoro minorile. Quando, nel 1883, incontra Edward Aveling, la sua vita cambia, è travolta da un amore appassionato ma dal destino tragico.
Eleanor Marx fu tra le prime donne ad avvicinare i temi del femminismo a quelli del socialismo, dimostrando di essere una creatura dall’intelligenza politica fuori dal comune e anticipando i tempi sia per quanto riguarda il suo pensiero filosofico e politico che per la sua vita privata.
Miss Marx, non un film femminista
“Nicchiarelli si conferma come il nuovo grande talento del cinema italiano femminile” Alberto Barbera.
Susanna Nicchiarelli scova negli archivi storici inglesi un’ampia documentazione su una figura, quella di Eleanor Marx, poco nota alla storia ma estremamente prolifica di idee e iniziative che hanno precorso il suo tempo. Scritti da lei redatti, documenti dell’epoca, ricordi della famiglia Marx che Nicchiarelli ha studiato approfonditamente e a lungo per conoscere ed entrare a fondo nella vita di un personaggio, incastonato in un’epoca affascinante, quella vittoriana alla fine dell‘800, ma che brilla ancora oggi per i suoi tratti moderni.

Miss Marx affronta temi incredibilmente contemporanei nel contesto di un’epoca ancorata ad una cultura e a dei costumi di vita non ancora moderni. Eleanor Marx è un personaggio estremamente femminile sotto ogni aspetto, eppure in questo racconto ciò che colpisce non è tanto la sua lotta contro una società ancora fortemente maschilista, ma piuttosto la naturalezza, la spontaneità e la vitalità con cui Eleanor porta avanti le sue campagne sia come intellettuale, custode e prosecutrice del pensiero del padre, sia come attivista in favore di diritti sociali dei lavoratori ancora oggi spesso calpestati.
Nonostante intorno a lei il mondo continui a imporre alla donna una posizione di inferiorità culturale e sociale, Eleanor sembra quasi volontariamente ignorare le dinamiche sociali della sua epoca e seguire il suo istinto e il suo pensiero che la portano ad essere non tanto ribelle quanto piuttosto libera, svincolata da convenzioni irragionevoli. Per questa ragione Nicchiarelli ci tiene a precisare di non aver voluto raccontare una storia femminista ma semplicemente una storia ancora attuale per i suoi temi e per la vita sentimentale della protagonista, che fu assurda e tragica e i cui guai sono condivisibili anche dalle donne di oggi.

Miss Marx, i suoi pregi
Miss Marx è un film appassionato, moderno e curatissimo a cominciare dallo studio che ha preceduto la sua stesura. Nonostante si tratti di un biopic che esula dai canoni classici di questo genere, soprattutto nella scelta delle musiche, come l’incredibile versione punk rock dell’Internazionale proposta dalla band americana Downtown Boys, Miss Marx si propone come una ricostruzione accurata, affascinante e originale dell’epoca in cui la storia è ambientata soprattutto nelle scenografie (Alessandro Vannucci), nei costumi (Massimo Cantini Parrini) e nella scelta delle location e della fotografia (Crystel Fournier).
La storia di Eleanor Marx è indubbiamente drammatica, ma Nicchiarelli riesce a tratteggiare in modo assai nitido l’armoniosa figura di un personaggio estremamente femminile e al tempo stesso estremamente fuori dal comune, in tutte le sue sfumature, nella vita sentimentale e affettiva come in quella politica. Miss Marx è dunque un’opera completa, nuova e classica come la storia che racconta, gradevolissima da guardare ed emozionante per quelle sfumature contemporanee che irrompo di tanto in tanto sulla scena sotto forma di musiche o nell’aspetto e nell’interpretazione dalle molteplici sfaccettature della protagonista Romola Garai.