Danzica città aperta: con Aleksandra Dulkiewicz a Più Libri Più Liberi

Il 14 gennaio 2019 muore Paweł Adamowicz, sindaco di Danzica città portuale della Polonia, assassinato ad un evento di beneficienza da un giovane uomo da poco uscito di prigione. Un politico molto conosciuto in patria per le sue posizioni progressiste in tema d’Europa, immigrazione e diritti civili, spesso in contrasto con quelle del governo centrale nazional-conservatore. La sua eredità politica è stata raccolta da Aleksandra Dulkiewicz, attuale sindaco di Danzica e ospite alla XVIII edizione di più libri più liberi.
Aleksandra ci presenta subito la sua città. Un centro portuale con una storia millenaria che si è trovato spesso protagonista della storia recente: è lì che è scoppiata la seconda guerra mondiale, lì che è nato Solidarnosc, movimento di resistenza al regime comunista. E’ stata sempre una terra di passaggio per varie etnie che ne hanno forgiato un tessuto sociale composito. Una comunità che vuole essere anche oggi città aperta nel segno della solidarietà. Aleksandra ha messo in campo parecchi provvedimenti per valorizzare la diversità sociale: leggi che favoriscono l’integrazione dei migranti, un equo trattamento e pari opportunità per tutti i cittadini. Per esempio è stato inaugurato l’unico centro in Polonia per un equo trattamento, dove qualunque persona che si senta discriminata può ricevere sostegno professionale, legale, psicologico o materiale. Un modello costruito anche grazie al contributo delle ONG. L’obiettivo è semplice e positivo: costruire una città in cui si possa vivere bene, lontano da ogni forma di odio. Se ogni uomo è libero e capace di agire, deve prendersi la propria responsabilità per le proprie azioni e per il prossimo.

Altro tema toccato è l’Europa. Il sindaco spiega che, per chi è nato e cresciuto dall’altra parte della cortina di ferro, l’Europa rappresenta la possibilità di concretizzazione di quei valori intorno ai quali la nuova comunità si è riunita. E’ della massima importanza costruire una comunità attraverso le relazioni internazionali, per evitare che si ripetano le guerre e gli errori del passato. Inoltre l’Unione europea è garanzia dei diritti umani, che sono sotto tiro in questo momento in Polonia. A questo proposito Aleksandra crede che il ruolo del sindaco non si debba limitare a questioni di ordinaria amministrazione, ma significhi anche resistere contro la violazione della costituzione da parte anche dei più alti rappresentanti dello Stato.
La situazione attuale è particolarmente grave: un governo che cerca di attaccare l’indipendenza della giustizia, in un Paese dove atti intimidatori verso i dissidenti rimangono spesso impuniti. Il governo accresce il suo potere grazie alla propaganda, uno strumento di manipolazione dell’informazione non certamente nuovo, ma il mondo digitale amplifica la diffusione di fake news. Perciò diventa indispensabile supportare i media indipendenti per garantire la democrazia, anche se la grande differenza la può fare solo la presa di consapevolezza dei cittadini.
Trovare il coraggio di portare avanti politiche così contro corrente può sembrare a molti qualcosa di eccezionale. Ma Aleksandra ci risponde che lo si può fare anche rimanendo una persona semplice, basando le proprie azioni sui valori in cui si crede. La sua forza è così spontanea e l’obiettivo tanto banale quanto chiaro: costruire con il contributo attivo della cittadinanza una società che sappia distinguere la verità dalla falsità, da ciò dipende il valore morale di una comunità.