Perché Nintendo difende proprio ora i diritti sulle ROM?

Rimbalza sulla rete da qualche giorno la notizia di movimenti legali e della chiusura di due siti di ROM da parte di Nintendo. Nulla di strano, ovviamente, se un’azienda cerca di far valere i diritti sulle sue proprietà intellettuali: Super Mario, Zelda, Metroid, Kirby e tantissimi altri brand/titoli possono essere scaricabili gratuitamente senza che Nintendo riceva un centesimo.
Giusto o meno scaricare le ROM?
La questione ROM è sempre stata molto spinosa e difesa da una parte del web, certa che questi servizi fossero legittimi vista la irreperibilità di quei titoli nella loro forma “originale”. Come è possibile giocare a Secret Of Mana in italiano degli anni 90’ senza comprare un Super Nintendo ed una cartuccia di gioco che è quasi irreperibile?
Legalmente parlando questo ragionamento non trova alcun fondamento, perché non ci si può appropriare di proprietà intellettuali altrui, ma sospendiamo questo discorso per aprirne un altro: una precisa fetta di mercato vorrebbe questi giochi, cosa si fa in questi casi? Si cerca di accontentarla in qualche modo.
Nintendo, da parte sua, con il 3DS, in particolare, aveva risposto attraverso la Virtual Console, una piattaforma grazie alla quale era possibile acquistare le vecchie glorie e giocarle in tutta tranquillità. Pokemon Giallo su Nintendo 3DS era quanto di più simile all’esperienza Gameboy degli anni 90’.
Con Nintendo Switch però Virtual Console non sembra aver avuto un seguito, anzi, Nintendo ha smentito la possibilità di una piattaforma simile, tagliando fuori quella fetta di mercato di cui avevamo parlato poco fa. Per concludere, con una bella ciliegina sulla torta, arrivano le azioni legali verso LoveROMS e LoveRETRO.
Perché soltanto adesso Nintendo fa qualcosa?
Ora non bisogna chiedersi perché Nintendo si sia mossa in questa direzione, ma perché si sia mossa proprio ora? Perché dopo decenni di siti pieni zeppi di ROM e addirittura Romset (lista completa di tutti i videogiochi usciti per una certa console), soltanto adesso sta cercando di fare qualcosa? Perché non farlo già prima, con la Virtual Console attiva?
Non si tratta di scaramucce, ma di una richiesta di risarcimento di 150.000 dollari per titolo e 2 milioni per ogni copyright violato. Tutto fa pensare che queste azioni non si fermeranno soltanto a questi due siti, ma che investiranno i centinaia di siti che ospitano le loro ROM. Un’aggressività che Nintendo non aveva mai avuto prima.
Quindi, ricapitolando, Nintendo Switch non ha una piattaforma dedicata al retrogaming, e non sembra avere intenzioni concrete di averne una; Nintendo cerca di far chiudere siti di ROM; una fetta di mercato resta a bocca asciutta se non acquistando la serie di mini-console che sono anche loro, spesso, irreperibili e incomplete nel parco titoli.
La domanda da porsi, allora, è questa: Nintendo sta pensando ad una nuova piattaforma, magari nella formula “Netflix”?
Nintendoflix… fantastichiamo un po’
Ridiamo un po’ insieme e cerchiamo di capire il motivo di queste azioni legali, mosse in questa maniera soltanto adesso. Quali possono essere le cause? Nintendo credo abbia capito la potenzialità degli introiti ricavabili con giochi sviluppati decenni fa. Certo, il servizio non si tiene in piedi da solo, ma di sicuro può essere remunerativo.
Nintendo sta pensando ad un servizio in stile Netflix per tutto il parco Retrogaming? Immaginate di pagare una quota mensile per usufruire di una libreria completa di tutti i videogiochi Nintendo del passato, con tanto di statistiche, achievements, tutti localizzati in italiano e, magari, nuove funzionalità come l’online che in Super Mario Kart per SNES sarebbe davvero divertente. Quanto è percorribile questa eventualità? Poco.
Se Microsoft qualche giorno fa ha dichiarato che il suo servizio di streaming videoludico sta generando un ottimo fatturato, vista la possibilità di usare due piattaforme, Xbox One e PC, Nintendo non ha questa possibilità, almeno per ora. Il servizio quindi si estenderebbe soltanto a Nintendo Switch e 3DS, ma quest’ultimo ha già Virtual Console e per quanto riguarda la prima Fils-Aime sembra aver smentito qualsiasi arrivo di vecchie glorie se non attraverso l’abbonamento Nintendo Switch Online, molto diverso da un… Nintendoflix.
Altre soluzioni non sembrano esserci, quindi a questo punto non ci resta che aspettare novità sul servizio Nintendo Switch Online, ma soprattutto resta da chiedersi se il pugno duro utilizzato vincerà mai contro il mondo delle ROM.