La birra si produce, tra i vari passaggi che ci sono da fare, attraverso la maltazione di uno o più cereali; i più frequenti sono l’orzo ed il frumento. Ci sono profonde ragioni storiche ed economiche che legano la birra a questi due cereali, ma oggi abbiamo la possibilità di usarne anche altri per ottenere sapori e consistenze differenti.
Laddove l’utilizzo di diversi cereali è, per molti, semplicemente un vezzo, per altri è una necessità: il celiaco non può di certo bere birra fatta con orzo o frumento considerando la presenza di glutine.
Quindi, mio amico celiaco, non struggerti, perché ti svelerò almeno 5 birre artigianali senza glutine, reperibili più o meno facilmente, e poi, prima di proseguire, voglio informarti, ma sicuramente già lo sai, che nei supermercati puoi trovarne anche di industriali!
Birre Artigianali senza glutine, ma quale cereale si usa?
Orzo e frumento sono esclusi, così come avena o segale che si possono trovare spesso in una piccola percentuale. Ma allora che cereali si possono utilizzare? Riso, mais, quinoa, amaranto, miglio, ma soprattutto il sorgo, ottimo come base e con un vago sentore di limone.
Qualcuno starà pensando che i prodotti fatti con questi cereali siano inferiori alla classica birra cui siamo abituati, oppure che non si stia parlando propriamente di birra: sbagliato! Come ho scritto in apertura l’utilizzo dell’orzo, ad esempio, è legato a ragioni storiche ed economiche, ma il compito di chi produce birra è di maltare e far fermentare in una certa maniera uno o più cereali.
La birra non ha la ricetta con la L maiuscola, anche se nel tempo alcuni ingredienti si sono sedimentati nell’immaginario collettivo, e in ogni paese si possono scoprire nuove storie e nuovi ingredienti, insegnandoci che non bisogna mai dare questa bevanda per scontata. Il luppolo, ad esempio, è un’introduzione relativamente recente e può tranquillamente non essere utilizzato, lo avresti mai detto?

Ma torniamo a noi! La birra senza glutine esiste e non è una variante chimica ed artificiosa, piuttosto una birra “diversa” dal solito. Impianti moderni producono anche la birra con orzo o frumento e poi tolgono il glutine, ma alcuni, invece, si affidano ai cereali alternativi per partire davvero da zero contaminazioni.
Sono due modi di fare differenti: il secondo caso è chiamato deglutinazione, mentre il primo consiste nel creare una miscela di cereali, per farla brevissima, affinché il valore sia al di sotto di una certa soglia, ossia 20ppm nel prodotto finito.
Dura lex, sed lex
La normativa sul senza glutine è un caso particolare che varia da nazione a nazione. La legislazione europea, ad esempio, prevede che si possa utilizzare la dicitura senza glutine purché non si raggiungano i 20ppm nel prodotto finito. Negli Stati Uniti invece o il prodotto è davvero privo di qualsiasi traccia, anche i 20ppm, oppure non si può utilizzare tale dicitura. Ma noi siamo in Italia, quindi cosa dobbiamo fare?
Se l’Unione Europea non reputa un pericolo bere una bevanda con un valore uguale o inferiore a 20ppm, allora possiamo dormire sonni tranquilli, e ricordate che tra gli ingredienti devono essere sempre specificati i cereali utilizzati e tutti gli ingredienti utilizzati se presenti nel prodotto finito. Credo che la differenza dei vari ordinamenti sia dovuta più ad una questione di trasparenza; un po’ come per il senza zucchero!
Qui in basso ti suggerirò 5 birre artigianali senza glutine o con un livello inferiore o uguale di 20ppm nel prodotto finito e posso assicurarti che sono buone e allo stesso livello delle altre!
N.B: Se dovessi avere difficoltà a trovarle ti consiglio di affidarti ai tanti store online che possono portarti comodamente la birra a casa: io lo faccio tutti i giorni! Inoltre ci tengo a specificare che quella che segue non è una classifica e che, inoltre, l’ordine è puramente casuale. Sono soltanto alcune delle birre che ho provato e che mi hanno lasciato notevolmente sorpreso nonostante io non sia celiaco. Davvero non ho notato alcuna differenza!
1 – Birrificio Crak – New Zealand
Come promesso, partiamo subito con una bella bomba: una IPA da ben 7,0° che riporta in etichetta un bel Gluten Free anche se è stato utilizzato il malto d’orzo. Cosa pensavate? Che sarebbero state tutte birre chiare da un paio di gradi e senza carattere? Qui l’utilizzo di due luppoli neozelandesi, il Motueka e Wataku la fanno da padrone.
2 – Birrificio Casa di Cura – Flebo
Un altro nome italiano in questa top five (e poi scrivo top five), con Flebo del birrificio Casa di Cura. Parliamo di una Brown Ale, per gli amanti delle birre più scure, da 4,3° per una beva più delicata nonostante il bouquet aromatico importante tipico delle British Brown Ale. Neanche a dirlo, anche qui, una bella dicitura Gluten Free nonostante l’utilizzo di malto d’orzo.
3 – Piccolo Birrificio Clandestino – Awanagana
Vi svelo un mio piccolo segreto: ne ho bevuta a fusti senza sapere che fosse una senza glutine. Parliamo di una American Pale Ale che è, in realtà, una falsa American, perché nonostante il profumo tropicale tipico dei luppoli americani, qui sono stati utilizzati soltanto luppoli tedeschi di nuova generazione. Con i suoi 4,3° è un must assoluto delle sere calde d’estate!
4 – Birrificio East Side – Soul Kiss
La Soul Kiss è una APA da circa 5,5° ed anche qui la stessa storia: bevuta ma mai saputo di avere a che fare con una gluten free. Sentori di pompelmo, pesca, frutta tropicale, per una beva asciutta e corposa adatta in qualsiasi contesto.
5 – Birrificio War – Amen
La Amen del Birrificio War rientra in questa classifica grazie al processo di deglutinazione. Siamo in presenza di una IPA con forti sentori di agrumi ed un tocco di vaniglia ed un retrogusto equilibrato ma amaro.
Ci sono altre birre senza glutine?
Ce ne sono davvero tante. Ho volutamente inserito soltanto birrifici italiani, ma ce ne sono tantissime altre, sia italiane che straniere. Ci sono tantissimi esperimenti, per tutti i palati e per tutti i generi, dalle Weiss alle Stout, basta cercare.
Il consiglio è sempre quello di affidarvi ad un negoziante esperto, o, se non ne aveste la possibilità, di cercare nei vari store online che possono rifornirvi con estrema facilità.
Le prime volte che ordinavo da internet ero titubante anche io, ma ne vale la pena per spingersi sempre di più nel mondo delle birre artigianali. Anche tu, mio amico celiaco, non hai più scuse!