Siamo felici di inaugurare questa nuova rubrica dedicata ai videogiochi italiani, perché la scena nostrana è, in realtà. ricca di molte perle. Spesso li confondiamo per titoli stranieri, perché ci fa strano pensare che anche l’Italia sia in grado di competere in questo campo, e invece anche noi sappiamo il fatto nostro.
Cercheremo, per quanto possibile, di integrare alla classica recensione anche un lavoro di approfondimento, con interviste, curiosità e molto altro ancora. Partiamo con Chronicle Of Innsmouth!
Chronicle Of Innsmouth: un’avventura grafica
Siamo nel 2017, era in cui gli smartphone sono decine di volte più potenti dei computer che portarono l’uomo sulla Luna, era in cui con uno smartphone puoi comodamente giocare titoli da Playstation 3, era in cui la grafica ha raggiunto livelli inimmaginabili soltanto qualche anno prima.
Poi però ci ritroviamo Thimbleweed Park, Day Of Tentacle e, nel nostro caso, Chronicle Of Innsmouth, perché la potenza hardware non può comandare il cuore di chi è nato e cresciuto tra gli anni 80’ e 90’, con Zak McKracken, Monkey Island, con le cosiddette avventure grafiche punta e clicca. Chronicle Of Innsmouth, sviluppato dal team italiano PsychoDev, ci porta qualche anno indietro, facendoci rivivere quell’atmosfera che tanto mancava ai nostalgici (compreso il sottoscritto!).
Sembra che nessuno voglia dimenticare i videogiochi Lucas, fonte di ispirazione per intere generazioni, ma guai a voi a pensare Chronicle Of Innsmouth come ad un semplice, seppur inevitabile, tributo, perché il lavoro degli PsychoDev presenta caratteri unici ed originali.
Poi, la colonna sonora, scritta interamente da Umberto Parisi, merita una nota di merito.
Cthulhu fhtagn!
No, non sono parolacce, ma un canto per Cthulhu, creatura immaginaria del complesso universo dello scrittore statunitense H.P. Lovecraft. Cosa ha a che fare con Chronicle Of Innsmouth? Il videogioco, dovete sapere, è liberamente ispirato al testo The shadow over Innsmouth e vi basterà leggerlo per capire sin da subito quanto questo progetto sia stato curato nei minimi dettagli.
La trama, enigmatica e complessa per chi è digiuno delle opere di Lovecraft, è riportata fedelmente, ma soprattutto i luoghi, le case, l’atmosfera sono le stesse. Sembra davvero di essere ad Innsmouth! Nell’intervista che Umberto Parisi, uno dei creatori del team PsychoDev, ci ha gentilmente concesso confessa che uno dei suoi intenti era proprio quello di “mostrare Innsmouth come è sempre stata nella mia testa”. Però, prima di procedere, forse è bene fare un quadro generale.
Di cosa parla?
Un giovane ragazzo decide di raggiungere Arkham, Massachusets, ma a Newburyport cerca un mezzo alternativo al treno per risparmiare denaro, imbattendosi così per la prima volta con il nome di Innsmouth. Gli viene detto infatti che un autobus arriva sì ad Arkham, ma passando proprio per Innsmouth, un posto da cui dover stare alla larga, perché si parla di riti segreti ai demoni, di un certo ordine religioso strambo, di abitanti con una strana conformazione fisica e della pelle.
Il ragazzo, invece di alzare i tacchi velocemente, decide di scoprire qualcosa su questa Innsmouth ed inizia così la nostra avventura, di cui però, non potremo più dirvi nulla, per ovvi motivi.
Ma quindi è un horror?
Il testo di Lovecraft? Si, certo. Il videogioco? Soltanto in parte. Si, perché se la trama, le ambientazioni, la grafica, Innsmouth stessa, fanno venire i brividi, a stemperare la situazione ci pensano il personaggio principale, le persone che incontreremo come il tizio che parla sempre nel bar, il collezionista di penne pazzo, o il gestore di un hotel che ricorda Gollum.
La comicità stride con l’orrore creando un connubio solido che ci accompagnerà per tutta la durata del videogioco. Molti lo hanno definito bonariamente demenziale, ma, come lo stesso Umberto Parisi precisa “userei grottesco, almeno questo era lo scopo iniziale”. Credo sia difficile trovare parole migliori, perché le due componenti sono in perfetto equilibrio, nonostante il testo originale non presenti alcunché per ridere.
Questa è senz’altro una trovata che ha permesso la realizzazione di un’avventura grafica piacevole, ma allo stesso tempo interessante. Per tutta la durata del gioco avremo quel senso di curiosità e, a volte, di confusione, tipico di chi cerca di capire cosa c’è dietro, cosa nascondono gli abitanti, cosa può celarsi dietro l’angolo.
Il vostro compito infatti sarà quello di investigare senza cercare di farvi uccidere. In Thimbleweed Park più volte si scherza sul fatto che le avventure grafiche non possono presentarci il conto del Game Over, ma in Chronicle of Innsmouth non è di certo così. Dovrete ponderare le vostre scelte con attenzione, altrimenti che horror sarebbe?
Che faccio, lo compro?
Assolutamente si. Lo trovate su Steam attualmente a 12,99 euro e non ha nulla da invidiare alle attuali avventure grafiche sul mercato, anzi, potremmo definirlo propedeutico per la lettura di Lovecraft: un po’ di cultura non fa mai male! Chronicle Of Innsmouth non è certamente l’avventura grafica più complessa o più lunga, ma è certamente un esperimento interessante, originale, tutto italiano. Una piccola perla tutta da scoprire!
Umberto, qualche domanda?
Umberto Parisi, membro del team Psychodev, ci ha gentilmente concesso un’intervista di cui riporteremo alcune parti. L’intento è quello di far comprendere a voi lettori cosa si cela dietro lo sviluppo di un videogioco e di capire qual è la situazione nel panorama italiano.
Marco – 2duerighe
Se ti fa piacere parlami un po’ del tuo team, o comunque dell’ambiente che ti ha circondato e che ti circonda nello sviluppo dei videogiochi.
Umberto Parisi
Gli psychodev nascono come un team formato da due persone: Umberto Parisi ed Amedeo Vasaturo. Quest’ultimo lascerà il team dopo l’uscita del gioco su Steam, quindi dopo il cinque maggio 2017. Nel frattempo entreranno a far parte integrante l’originale traduttore in lingua anglofona Ross Kevin Moffat conosciuto sul forum di ags e Gianpaolo Greco che ci darà una mano nella promozione.
Marco – 2duerighe
Come è partita l’idea di sviluppare un videogioco? Cosa vi ha portati a Chronicle of Innsmouth?
Umberto Parisi
Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto tantissimo programmare un gioco da grandissimo appassionato quale sono fin da bambino. Mi è capitato di trasferirmi all’isola d’Elba e di dover occupare il tempo con qualcosa di nuovo.
Iniziai a studiare un po’ i motori disponibili in giro avendo già abbastanza chiara l’idea di voler sviluppare un’avventura grafica in stile primi anni novanta, Lucas soprattutto; da lì incappai in ags e mi sembrò perfetto per quello che cercavo.
Contattai immediatamente Amedeo con cui avevamo un canale di retrogaming su youtube “gli Psychotronici” e gli proposi di collaborare. Da li iniziammo a fare brainstorming per capire che tipo di gioco fare e che risultati avremmo potuto raggiungere.
L’idea di ispirarci ad un racconto di Lovecraft mi venne quasi naturale essendo un patito dell’autore dicendoci: “Proviamo ad immaginare come la Lucas avrebbe trattato un racconto Lovecraftiano” e da qui partimmo con lo studio del motore e della pixel art soprattutto; l’unica skill già presente era quella musicale essendo io un compositore e musicista.
Marco – 2duerighe
Una vera e propria passione per Lovecraft. Essendo chiaramente ispirato al romanzo The Shadow Over Innsmouth di Lovecraft credo sia lecito chiederti: da dove nasce la passione per lo scrittore statunitense?
Umberto Parisi
L’ho conosciuto da ragazzino con un gruppo di gdr di alcuni ragazzi leggermente più grandi e fui colpito tantissimo da quest’horror diverso da tutto il resto. Mi ritrovai di nuovo Call of Cthulhu (ktulu) in “Ride the lightning” dei Metallica e da li’ lessi tutte le opere che riuscii a recuperare.
L’atmosfera che ritornava da quelle letture era assolutamente incredibile: l’uomo insignificante, la pazzia sempre in agguato, il concetto che esistano realtà che l’uomo non riesce a codificare ed a sopportare che portano all’inevitabile perdita della ragione; tutti temi profondi ed a volte quasi onirici che hanno avuto una forte carica emotiva nella mia crescita (calcola che ero un ragazzino di 12 – 13 anni).
Marco – 2duerighe
Quindi possiamo tranquillamente dire che hai coronato un sogno con Chronicle Of Innsmouth? Hai unito due grandi passioni, quella per le avventure grafiche e Lovecraft
Umberto Parisi
Assolutamente e poi il fatto che ci sia un mio gioco in giro mi sembra ancora irreale in qualche modo
Marco – 2duerighe
Molti hanno utilizzato il termine “demenziale”, ovviamente non in senso negativo, ma per sottolineare lo stridente connubio tra comicità ed horror (che si fa sentire molto di più verso il finale).
Umberto Parisi
Io userei grottesco, almeno questo era lo scopo iniziale.
Marco – 2duerighe
Posso chiederti perché proprio The Shadow Over Innsmouth?
Umberto Parisi
Perché è il mio racconto preferito in assoluto ed ha elementi di avventura grafica già insiti. È assolutamente uno dei racconti horror che mi ha dato davvero ansia e sensazioni. Ad Innsmouth riuscivi a sentire gli odori, la sgradevolezza, la decadenza: un climax perfetto
ed un finale aperto che fa fantasticare su come possa procedere.
Alcuni elementi come la raccolta di informazioni sono presenti. Naturalmente abbiamo dovuto rimaneggiare un po’ l’incipit per renderlo plausibile come avventura grafica aggiungendo anche il personaggio dell’investigatore per creare un po’ di background e dando a lui tutta la seriosità necessaria in contrasto con il personaggio principale che è un bonaccione.
Marco – 2duerighe
Sono un ragazzo di 16 anni appassionato di videogiochi e voglio studiare, imparare, capire come si fa un videogioco. Cosa devo fare? Che consigli puoi darmi?
Umberto Parisi
Io sono un fisioterapista ed un musicista e non avevo mai scritto una riga di codice in vita mia prima di Chronicle Of Innsmouth. Quindi nel momento in cui decidi di voler fare questa cosa, senza esperienze pregresse, dovrai essere tenace, studiare, ancora tenace, studiare, capire, chiedere, essere umile e disposto a rompere un po’ le p**** in giro quando non arrivi a qualcosa. E soprattutto non mollare perché alla fine i risultati voluti si raggiungono, a volte può essere davvero frustrante e pesante ma si può fare. Il rischio più grande è che ci si demotivi ed è lì che si devono tirar fuori le p****.
Marco – 2duerighe
Quanto tempo hai impiegato per sviluppare Chronicle Of Innsmouth?
Umberto Parisi
Due anni e mezzo. Senza internet non avrei potuto farlo ci sono quintali di materiale da cui attingere prendiamo il buono che la tecnologia ci dà.
Marco – 2duerighe
L’intervista sta volgendo al termine. Ti faccio un paio di domande e poi sei un uomo libero. lo giuro! Qual è la tua avventura grafica preferita?
Umberto Parisi
Monkey Island 2
Marco – 2duerighe
Carbonara o Amatriciana?
Umberto Parisi
Vegetariano. Quindi senza pancetta funzionano male.
Marco – 2duerighe
E’ il caso di dire Game Over per me allora. Clicca su continua.
Umberto Parisi
click
Marco – 2duerighe
Broccoli o cicoria?
Umberto Parisi
Broccoli
Con queste ultimissime e profondissime domande si conclude la nostra intervista. Non dimenticate l’appuntamento del 7 Dicembre, perché analizzeremo un altro gioco interamente italiano, con interviste e speciali.
Se ti è piaciuto l’articolo non puoi non essere dei nostri! Altea Gamer Squad ti aspetta.