Che la cucina sia ormai entrata a gamba tesa in qualsiasi media è evidente: riviste, televisione, cinema e, ovviamente, videogiochi. Spesso, soprattutto in quest’ultimo caso, il risultato non è soddisfacente e sono rari i casi in cui si trovano davvero coerenza e divertimento.
Sui dispositivi mobile c’è una moltitudine di titoli, eppure l’impressione è quella di gettarsi nelle braccia di pseudo-gestionali che rosicchiano porzioni importanti della propria giornata. Poi ci sono giochi come Overcooked! in grado invece di dare qualcosa in più, pur nella loro semplicità
Overcooked! All You Can Eat
Quell’aggiunta “All You Can Eat” promette bene ed esprime letteralmente lo spirito di questo nuovo titolo di Ghost Town Games e Team17 ossia “tutto quello che puoi mangiare”. Tutto ciò che è uscito finora è stato incluso in questa versione, con, ovviamente, delle aggiunte inedite, così da ampliare il numero di chef, skin, livelli, ma soprattutto pietanze da poter cucinare.
Overcooked! ed Overcooked! 2 sono stati inclusi per intero, rimasterizzati per le nuove generazioni di console, così da supportare 4k e 60fps, ma soprattutto è stato inserito il multiplayer online per il primo titolo, originariamente assente.
Sette livelli e tre chef sono stati aggiunti nella nuova avventura The Peckish Rises così da dare al videogiocatore esperto qualcosa di inedito qualora se ne fosse sentito il bisogno, considerata la presenza di ben 200 livelli.
Non è un gioco ripetitivo
Per definizione Overcooked! non può essere considerato un gioco ripetitivo. Chi si affaccia per la prima volta nel suo mondo potrebbe pensare che le operazioni siano sempre le stesse e che, dopo un po’, ci si possa annoiare.
Ma i piatti da cucinare sono molteplici, non arrivano mai nello stesso ordine, e la voglia di superarsi nel punteggio, soprattutto nella modalità senza tempo, dove ti giochi letteralmente i nervi, spingono il videogiocatore a cercare sempre di più.
I livelli poi nascondono delle insidie che non permettono allo chef di muoversi con libertà e di organizzare facilmente il proprio lavoro. È per questo che si rende necessaria la cooperazione di qualcuno, online o localmente.
Questa, se vogliamo, è l’unica pecca di un gioco che promette tantissime ore di divertimento. In singolo Overcooked! stanca un pochino, perché controllare due chef, alternando ora uno e poi l’altro, fa perdere quel senso di pressure test (Bastianich, sei tu?), ma soprattutto non permette di fare davvero un punteggio elevato.
Giocare con qualcuno consente di creare una catena di montaggio, in cui due o più persone, senza parlarsi nel caso dell’online, riescono ad intendersi e a dividersi i compiti: c’è chi lava i piatti, chi lancia il pollo da una parte all’altra, chi sminuzza le verdure e chi le mette a cuocere. Una manciata di minuti in cui vanno servite tutte le pietanze prima che i clienti perdano la pazienza e lascino il ristorante (nel caso dei livelli sul ghiaccio o sulle navi pirata sto cercando ancora di capire dove siano nascosti).
L’online lo rende perfetto
L’introduzione dell’online rende perfetto questo titolo, perché, sfortunatamente, non si ha la possibilità di giocare sempre localmente con qualcuno. Al momento il matchmaking non è tra i migliori: c’è bisogno di tempo per trovare altri, ma soprattutto i neofiti vengono buttati nella mischia insieme ai migliori.
Per quanto riguarda il primo problema è solo una questione di tempo, perché il gioco è appena uscito: diamo tempo a tutti di scaldare i fornelli! Inoltre è stato promesso, a breve, un aggiornamento per il cross-platform, cosa che amplia enormemente la possibilità di trovare altri aspiranti chef. Per il secondo problema invece c’è poco da fare, ma non tutti mali vengono per nuocere (la voglia di scrivere cuocere è stata molta, lo ammetto!).

Confrontarsi con gli esperti di Overcooked! vi darà modo di apprendere talmente tante cose in pochissimo tempo che, sfida dopo sfida, sarete voi ad insegnare qualcosa agli altri. Certo, quando vi capita il neofita che non sa sminuzzare le verdure si perde facilmente la pazienza, ma Overcooked! non è un gioco di cucina perfetta.
Si cacciano topi, si lanciano piatti, e ciò che conta non è essere a norma con HACCP, ispettorato del lavoro, o con il fisco, ma portare il piatto a tavola nel minor tempo possibile, anche se una nutria avesse tentato di portar via quel panino che un secondo dopo mangerà il cliente. In Overcooked! non sono inclusi, tra i DLC, la salmonellosi ed escherichia coli.
Tra i migliori party-game
Giocato in singleplayer è divertente, ma è con gli altri che Overcooked! esprime tutto il suo potenziale. Livelli e pietanze variegate, diverse modalità di gioco, cooperative o di sfida, a tempo o meno, rendono Overcooked All You Can Eat il party-game culinario definitivo e l’introduzione del cross-platform amplierà enormemente il divertimento. Da prendere ad occhi chiusi