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Xbox Series X non avrà esclusive dedicate per due anni

C’era una volta un mondo in cui le console di riferimento dettavano la legge sullo sviluppo dei videogiochi: Playstation ed Xbox lottavano sullo stesso terreno di potenza bruta hardware per cercare di conquistare lo scettro e le case di sviluppo si adeguavano a tali strutture.

Il PC e Nintendo hanno sempre giocato una partita separata, non inferiore, ma diversa. Basti guardare al boom del gaming su PC o le vendite pazzesche degli ultimi venti anni da parte di Nintendo per comprendere quanto fossero mondi separati.

Ma mentre Nintendo ha avuto un rapporto sempre difficile con i videogiochi di terze parti, specialmente con gli indie, il PC ha sempre accolto con piacere tutto ciò che poteva, fermandosi però ad aspettare Playstation ed Xbox.

Il PC può dare sempre molto di più rispetto alle console da un punto di vista della potenza hardware, anche soffrendo spesso di una mancata ottimizzazione presente invece nelle altre. Un esempio può essere lo splendido God Of War che spremendo Playstation 4 è stato in grado di darci qualcosa che difficilmente avremmo visto su PC (su quella fascia di prezzo, sia chiaro)..

Eppure oggi, soprattutto per questioni economiche, il concetto di esclusive, di ottimizzazioni, è andato un po’ a scemare e i servizi in streaming come il Game Pass di Microsoft e PS Now di Sony ne sono il segno tangibile, pur scavalcando il problema hardware attraverso appunto lo streaming.

Nessuna esclusiva Xbox Series X per due anni

Ma in particolare oggi viene meno, con Microsoft, anche l’esclusiva sulla nuova generazione che serviva proprio a spingere le vendite della nuova console. I cosiddetti giochi di lancio, il Super Mario o Halo di turno, stanno sparendo. Infatti Matt Booty, responsabile di Xbox Game Studios ha dichiarato che i nuovi videogiochi non saranno esclusivi per la Xbox Series X, ma compatibili, per almeno due anni, con la “vecchia” Xbox One, quella che non raggiunge nativamente i 1080p, per intenderci.

Che significa? Significa acquistare una console che va a 12 Teraflops e castrarla sugli 1,3 di Xbox One. Con questo non sto scoraggiando l’acquisto di una nuova Xbox di cui ancora dobbiamo scoprire tutto e che avrà certamente delle perle, dopo i primi due anni, da sfornare a dovere.

Magari aspettando un po’ avremo dei titoli davvero validi da giocare e non cose programmate in fretta e furia solo per coincidere con il lancio di una console. Quindi andiamoci piano, e riflettiamo sulla strada intrapresa dal mondo dei videogiochi.

Le librerie si condividono, si allungano, si stremmano (passatemi il termine) e non c’è niente di male, attenzione, ma, forse creano ancora di più il problema che, per una vita, si è portato dietro il PC: aspettare gli altri. Le software house avendo la possibilità di essere virtualmente ovunque perdono interesse nello specializzarsi su una sola piattaforma. Ne gioveremo oppure no in questa nuova generazione?

Il multipiattaforma

Qualcuno potrebbe subito alzare la mano per chiedere parola e dire: ma il multipiattaforma è sempre esistito, cosa stai dicendo? Vero, verissimo, e i videogiochi sportivi ne sono l’esempio lampante. Una console war tra sonari e boxari, passatemi ancora lo slang, su quale fosse la piattaforma perfetta per il nuovo Fifa o PES. In realtà il gioco era praticamente lo stesso, e forse a fare la differenza era qualche caricamento nei menu ed il joypad, ma non il gioco in sè.

Forse per questo Google Stadia e tutti gli altri servizi di streaming sono stati guardati con sospetto, ma anche curiosità: il concetto di slegarsi da qualsiasi hardware ed avere su qualsiasi piattaforma, anche lo smartphone, un videogioco fluido e performante, senza impazzire sull’ottimizzazione o sull’acquisto di schede grafiche, sembrava la rivoluzione.

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Gli sviluppatori avrebbero fatto un solo lavoro, e fatto bene, e i videogiocatori avrebbero dovuto spendere soltanto per qualche periferiche ed un buon monitor/tv, Internet a banda larga permettendo.

Eppure non sembra aver preso piede lo streaming su nessuna latitudine e longitudine, se non per giocare su PC a Bloodborne senza acquistare una PS4 (furbetti!). Stiamo anticipando i tempi, non sappiamo cosa accadrà, ma a quanto pare avremo ancora il classico multipiattaforma, una nuova console war, ma allo stesso tempo librerie condivise ed esclusive tenute tali soltanto per qualche tempo, perché l’affare e la posta in gioco, oggi, con la banda larga piuttosto diffusa, è troppo alta.

Microsoft non può puntare tutto sulla nuova Xbox Series X ed abbandonare un terreno fertile, quello della Xbox One, del PC, del Game Pass, proprio grazie al digitale, ad Internet. In passato avrebbe dovuto produrre copie di DVD e distribuirli, cercando di evitare confusione al cliente finale.

Oggi invece basta accendere la console, visitare lo Store, ed avere tutto a portata di mano. Il vecchio e il nuovo che vanno a braccetto, a scapito di Google Stadia, ma a suo favore allo stesso tempo. Che generazione di videogiochi avremo?

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