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DeepSeek, il nuovo competitor di OpenAi e non solo

Esce DeepSeek, il competitor di OpenAi che arriva dall’oriente, il crollo dei mercati e l’ipotetica
censura di Pechino.


Un nuovo modello di intelligenza artificiale , sviluppato dalla startup cinese DeepSeek, ha
totalizzato punteggi ben superiori all’ormai già in voga ChatGPT di OpenAI, in alcuni recenti
efficiency test.
Un successo che accresce ogni ora: l’uso gratuito come OpenAI, ma anche la filosofia open-
source, massimo grado di personalizzazione per l’utente, e un cocktail vincente che abbina
(performanti) chip a basso costo, con l’alleggerimento dovuto dall’utilizzo di meno dati (quindi
stessa potenza di calcolo delle AI occidentali ma con la metà dei consumi).
Le restrizioni tecnologiche cinesi hanno stimolato il darwinismo del settore, che però ha dato prova
di sapersi adattare: sono stati infatti utilizzati grandi quantità di microprocessori accumulati come
scorte, ancora prima delle limitazioni alla produzione.
La startup è nata nel 2023 a Hangzhou, sotto il controllo di un hedge fund di proprietà del creatore
stesso.
DeepSeek non è, nonostante i pregi, quello che potremmo definire un “giocatore a carte scoperte”,
infatti anche questa storia nasconde delle ombre.
Il boom di questa startup non è sicuramente passato inosservato, il giovane ideatore verrà
chiamato molto presto dal premier che fornirà tutti gli aiuti necessari per la presentazione e il lancio
del progetto.
Casualmente l’AI non sembra voler rispondere a qualunque domanda scomoda che possa legarsi
al governo cinese, addirittura sembrano censurate figure come Winnie the Pooh, il quale ricorda
vagamente il presidente Xi Jinping.
Ne risulta così un pericoloso accostamento: cosa può succedere quando i governi utilizzano i
modelli AI come strumento di propaganda e censura?
Ecco quindi una prima differenza sostanziale tra l’utilizzo orientale, più autarchico, e occidentale di
questa tecnologia.
Il nuovo modello cinese terrorizza il mercato, in caduta libera Nasdaq, cadono a picco i titoli tech e
sono k.o. anche stock di chip, elettrificazione e data, tutto questo in una settimana di fuoco per
l’alta finanza: riunioni previste giovedì per la BCE e mercoledì per la FED.
Quasi in fumo il piano Stargate da mezzo miliardo di dollari di Trump, la nuova presidenza della
Casa Bianca aveva mosso un all-in sull’AI.
Gìù anche le cripto, BTC scende sotto la resistenza storica da poco conquistata dei 100.000
dollari.
Una sorta di lunedì nero per tutti i protagonisti politici e economici che hanno precedentemente
annunciato investimenti con la controparte occidentale.

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