Hairspray, il musical di Broadway, arriva al Teatro Brancaccio di Roma nella versione italiana con Giampiero Ingrassia prodotta dal Teatro Nuovo di Milano. Da quando è stata ideata l’opera, le sue edizioni si sono susseguite a ritmo sostenuto, tra versioni cinematografiche (del 1988 e del 2007 con John Travolta, Michelle Pfeiffer, Zac Efron e Christopher Walken) passando per il musical versione Broadway del 2002 da oltre 2.500 repliche a New York e 8 Tony Awards vinti. Dopo quasi trent’anni di ottime recensioni, Hairspray non smette di interrogare le opinioni del pubblico e di appassionare.
L’Hairspray con Giampiero Ingrassia nel ruolo femminile di Edna Turnblad e regia di Claudio Insegno si situa saldamente in questa storia di successo, dimostrandosi uno spettacolo entusiasmante e avvincente.
In scena a Roma dal 20 febbraio al 4 marzo al Teatro Brancaccio, Hairspray mette in campo circa 2 ore e mezza di recitazione e musica con un’orchestra dal vivo di 14 elementi sotto la direzione di Angelo Racz. Con un cast coinvolgente e preparato il pubblico si troverà catapultato in un’atmosfera a stelle e strisce, guidato dal ritmo di canzoni trascinanti come ‘Welcome To The 60’s’ e ‘You can’t Stop The Beat’.
Ambientato in una Baltimora anni ‘60, il musical dona vita alle aspirazioni di un’adolescente con qualche chilo di troppo, Tracy Turnblad, che riuscirà a concorrere in un programma televisivo locale di danza, ‘The Corny Collins Show’. Nella sua impresa si troverà costretta a lottare contro la mentalità conservatrice della propria città, legandosi strettamente con la comunità nera locale, triste vittima di un’accentuata segregazione razziale.
Hairspray, grasso è bello è uno spettacolo capace di infondere nel pubblico una rara carica di energia. Ad avvincere nella trama del musical al Brancaccio è di certo la storia di riscatto, di una passione a tratti ingenua ma viva che riesce a trovare la propria strada verso la realizzazione.
Come una fiaba contemporanea infatti, lo spettacolo narra di come una giovane Tracy riesca a rendere reali i propri sogni, anche di contro alle concezioni retrive dell’epoca in cui si trova a vivere. Ciò che la mentalità conservatrice riteneva un difetto, che fosse la capigliatura eccessiva, l’essere sovrappeso o di carnagione scura, viene innalzato a vessillo di ribellione, identità e, infine, di successo.
Proiettata sullo sfondo dell’America laccata e luccicante degli anni ‘60, la trama si slega dalle angustie del presente, colorando di irrealtà carnevalesca e giocosa le vicende narrate. Ciononostante, Hairspray sa interessare per l’attualità delle dinamiche in gioco, mettendo sotto indagine i temi dell’integrazione e dei pregiudizi sociali, il ruolo del diverso, il valore dei media in un mondo sempre più iconico. Elementi che si rivelano, a distanza di 50 anni, ancora di impellente contemporaneità.