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Al Piccolo Teatro morte e resurrezione di Arlecchino servitore di due padroni.

Stefano de Luca, regista e assistente di Strehler in numerose produzioni, insieme a Enrico Bonavera porta in scena al Teatro Strehler di Milano, una nuova edizione di Arlecchino servitore di due padroni.

Lo fa dal 24 ottobre al 17 novembre 2024, con le allieve e gli allievi diplomatisi alla Scuola di Teatro del Piccolo. Con loro, nati digitali, de Luca ha recuperato una forma d’arte antica, una poetica illuminata dalla luce delle candele, sulle note di musiche dal vivo, recuperando così non solo la tradizione ma le nostre radici teatrali e identitarie.

Lo spettacolo è infatti leggendario, con 3017 repliche. Non solo per il Teatro Strehler ma anche per quello italiano. Ed è anche il più “esportato” all’estero.

Era il 24 luglio del 1947, quando Strehler decise una nuova messa in scena per il Truffaldino di Carlo Goldoni. Lo scrittore veneziano con questo testo voleva raccontare anche il passaggio necessario dalla commedia dell’arte a quella moderna, naturalistica, attenta a rappresentare il reale.

Strehler invece, in un’Italia ancora tra le macerie e mutilata dalla guerra, vede in Arlecchino servitore di due padroni un ambasciatore di fratellanza e di pace. Perennemente affamato ma sempre giocoso e appassionato di vita, porta nel suo abito gli scarti, le lacerazioni, la povertà del mondo. Ma anche quella cura nel tenere insieme brandelli di stoffa con un filo.

Filo che si aggiunge metaforicamente a “I fili dell’Orizzonte”, titolo scelto per la stagione del Piccolo 2024/25. Che indicano varchi possibili verso un mondo migliore grazie alla creatività, all’immaginazione e all’arte, generatrice spesso di qualche possibile risarcimento.

C’è infatti in Strehler un omaggio al teatro e alla sua capacità artigianale di dare un senso nuovo anche ai resti, e non solo di tessuto.

Strehler sa che sulla schiena spesso curva di Arlecchino, pesano anni di rassegnazione, il senso della vanità delle cose e la potenza del destino e dei forti.

Ma nonostante questo Arlecchino consente a Strehler di non smettere di coltivare il «gusto pieno per il gioco […], per il piacere del divertimento e della creatività».

Il grande regista guidò infatti i giovani attori “alle ricerche delle tecniche smarrite dei comici italiani, al modo di sincronizzare l’azione con la parola, di ritrovare l’espressività del gesto in ritmi gioiosi e sfrenati di un’invenzione assoluta” ( Maria Grazia Gregori).

Morte e resurrezione dunque per Arlecchino, sempre uguale e sempre diverso nelle diverse messe in scene.

Stefano de Luca lavora ad Arlecchino, in questo momento oscurato dalle ombre dei “giganti della montagna” per rileggere e ripercorrere con lo sguardo dei giovani diplomati una lunghissima storia.

Che ha alla base un serbatoio di principi universali della recitazione ma soprattutto dello “stare insieme” non solo sulla scena”.

Perché, così come i singoli pezzi di stoffa cuciti insieme fanno un abito, i singoli individui, insieme e in armonia, fanno comunità.

Tante le attività a corredo di questo importante spettacolo. Oltre ad incontri e workshop, ricordiamo

il percorso multisensoriale, guidato dagli operatori del Piccolo Teatro di Milano e dedicato al pubblico cieco e ipovedente, per fare esperienza del palcoscenico, dei costumi e degli elementi di attrezzeria e scenografia di Arlecchino servitore di due padroni. 

Piccolo Teatro Grassi (via Rovello, 2 – M1 Cordusio), dal 24 ottobre al 17 novembre

Arlecchino servitore di due padroni

di Carlo Goldoni, regia Giorgio Strehler

ripresa da Stefano de Luca

scene Ezio Frigerio, costumi Franca Squarciapino

musiche Fiorenzo Carpi, luci Claudio De Pace

movimenti mimici Marise Flach, maschere Amleto e Donato Sartori

con Enrico Bonavera e con Andrea Coppone (nelle recite del 29 ottobre; 5, 6, 12 e 13 novembre)

e con gli allievi diplomati della Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano

(in ordine alfabetico)

Andrea Bezziccheri, Agnese Sofia Bonato, Bianca Castanini, Simone Pietro Causa, Giada Francesca Ciabini,

Miruna Cuc, Silvia Di Cesare, Daniele Di Pietro, Marco Divsic, Pasquale Montemurro, Sofia Amber Redway,

Edoardo Sabato, Simone Severini, Lorenzo Vio

e i musicisti Lorenzo Bassani, Alessio Dal Piva, Francesco Mazzoleni, Matteo Polce, Alessia Scilipoti

produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

Orari: tutti i giorni alle ore 19.30, salvo le domeniche (ore 16) e le pomeridiane per le scuole (6 e 13 novembre, ore 15)

Venerdì 1° novembre riposo

Durata: 180 minuti compresi due intervalli

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