Si è chiusa poco fa la messa in scena su La bella addormentata di Bart al Costanzi per la terza volta, l’allestimento storico è di grande fascino, con le incredibili scene e costumi di Aldo Buti “che si adattano perfettamente alla natura della favola tradizionale che deve far sognare” commenta Bart. Sul podio Kevin Rhodes che dirige l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma.
Il coreografo ha lavorato sull’allestimento mantenendo intatta la partitura di Čajkovskij in modo tale da potersi meglio concentrare sulla coerenza drammaturgica, l’unità teatrale all’opera coreografica e uno spessore maggiore ai personaggi.
C’era una volta, tanto tempo fa, un vasto regno lontano dove viveva la Fata Carabosse. Il giovane Re Florestan, desideroso di ampliare il suo regno, volle tutte le sue terre e ne cacciò Carabosse con la forza. Più tardi, si sposò e dopo diversi tentativi, la Regina rimase incinta. Si apre così attraverso quei rami a ridosso di un giardino all’italiana la vicenda, la favola delle favole, un andirivieni nel bosco, tra il bosco per il bosco. Una fantasia quella dello scenografo ricca di esperienza e classicismo. I costumi sono di Aldo Buti: scene ricche e ricercate, con particolari arcadici di sfondo (giardino all’italiana), sempre lievemente modificate da un atto all’altro, sulle cromature dell’oro e del blu, con uso di pannelli di velatino a decorazioni naturalistiche (belle le rose incornicianti la scena nell’ultimo quadro). Questi sono assai ricchi e ben confezionati. Vero coup de théâtre è la scena dell’entrata di Désiré nel castello addormentato di Aurora: il gioco di luci traverso il velatino e con il retropalco crea un gradevole effetto ottico di profondità e indefinito, con la corte magicamente addormentata e aurora. Gli atti dal battesimo alla visione , il sortilegio, fino le nozze sono uno dei cavalli di battaglia del balletto dell’opera di Roma. La bella addormentata nel bosco è uno dei primi mattoni della nostra infanzia, che accarezziamo sempre in maniera incantata in età adulta. Di certo in questa storia gli elementi di magia sono tutti presenti.
La presenza di tutti gli elementi magici: fate , streghe, il sonno indotto dal sortilegio, i draghi, principi, la definiscono come: “ la favola delle favole”. Ambe due le interpreti- di Aurora- infiammano il palco tra virtuosismi ed innata delicatezza. Parliamo di: Maia Makatheli e Marianna Suriano.
Tutta l’opera di Cajkovkij ha come dono freschezza e forza di spirito.
Lo spettacolo accoglieva nella sua platea decine di giovani, con la speranza che questo mondo- opera e balletto- possa riavvicinarsi alle abitudini quotidiane della società, come era una volta, in cui per casa un’opera veniva fischiettata .
Questa opera è pura magia, questa storia è pura magia.
Questo balletto è uno dei spettacoli maggiormente riusciti che il teatro Costanzi ospita.
La favola è un elemento necessario per la vita del uomo moderno. La modernità amputa continuamente la nostra immaginazione, i ritagli per creare noi una favola sono sempre meno; è necessario che il bambino abbia un approccio stretto con la visione e il racconto di questa, un uomo completo è un uomo creativo. Non esiste fiaba destinata a un genere , “La bella addormentata nel bosco” è per il cuore di ogni bambino o bambina che sia. Nella messa in scena al Costanzi è stato come entrarci dentro. Le scenografie sembrano afferrarti , uscirne è impossibile .
La favola è:
Irrinunciabile nei ricordi e obbligatoria nel presente.
Ricordiamo che sostenere il teatro Costanzi si tratta in modo tangibile di dimostrare la propria vicinanza a un’antica e prestigiosa istituzione che non si ha intenzione di perdere. Per diventare attivi sostenitori della fondazione troverete tutte le informazioni su: insiemeperlopera@operaroma.it