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I fili dell’orizzonte, la nuova stagione del Piccolo Teatro

Si chiama I fili dell’orizzonte la nuova stagione teatrale 2024/25 del Piccolo Teatro di Milano. Il titolo rimanda al romanzo di Antonio Tabucchi “Il filo dell’orizzonte” dove il protagonista, Spino, un medico dell’obitorio, cerca di trovare chi ha ucciso quel giovane uomo appoggiato cadavere sul suo tavolo per l’autopsia. Nel romanzo l’investigazione del corpo si dilata sino a diventare quella del vivere.

E come la linea dell’orizzonte, l’obiettivo di trovare risposte concrete si sposta appena Spino crede di avvicinarvisi alla verità avanzando tra i fantasmi della coscienza.

A distanza di circa quaranta anni dalla pubblicazione del libro, il dilatarsi di spazio e tempo che abitiamo sembra aver moltiplicato quel filo irraggiungibile, i limiti da varcare, gli accessi alle alternative.

I fili dell’orizzonte: se in Tabucchi l’orizzonte è inganno, nella stagione del Piccolo Teatro gli orizzonti hanno un che di leopardiano.

Indicano un varco possibile verso un mondo migliore grazie alla creatività, all’immaginazione e all’arte, generatrice di qualche possibile risarcimento.

Sottolineano altresì la necessità di una ricerca perpetua e imprescindibile per orientarci nella complessità del nostro mondo, dove le dimensioni si intrecciano.

Come sostenibilità e cultura, con l’adesione del Piccolo ai progetti europei Stages e Unlock the City che promuovono anche inclusione, contrasto alla povertà educativa e accessibilità di pubblici con disabilità.

Per questo ci vuole un dialogo costante tra reti, processi artistici, progetti, artisti.

Tanti sono infatti gli artisti associati italiani ed internazionali che promuovono processi dinamici. Ne ricordiamo alcuni: Marco D’Agostin, Stefano Massini, Marta Cuscunà, Davide Carnevali, Davide Enia, Liv Ferracchiati, Pier Lorenzo Pisano, Federica Rossellini, Sotterraneo, Caroline Guiela Nguyen, Marcus Lindeen, Pascal Rambert.

Si amplia anche la galassia degli appuntamenti di Oltre la scena, le riflessioni con esperti su alcuni spettacoli che danno vita ad una nuova costellazione, l’Agorà della cultura.

Sempre alta è l’attenzione a formazione e cultura per bambini e ragazzi, con il Teatro Tiene banco.

Un teatro dunque sfaccettato, in movimento che, con la rassegna Teatro Fuori porta, si muove anche verso l’esterno per abbracciare l’orizzonte regionale con spettacoli e laboratori.

Tanti gli spettacoli: tra ospitalità, produzioni e coproduzioni.

Tra queste ultime ricordiamo: la nuova produzione di Sogno di una notte di mezza estate di Carmelo Rifici, Il Barone rampante, per la regia di Riccardo Frati, Gli anni di Marco D’Agostin, ispirato al libro di Annie Ernaux.

Destinato a far discutere, in prima assoluta, Mein Kampf la biopsia di Stefano Massini su un testo allarmante. Torna l’Arlecchino di Strehler, in una edizione affidata a Stefano de Luca. Chiara Guidi porta una fiaba della tradizione: il mostro di Belinda. Metamorfosi di un racconto.

Tra le ospitalità vogliamo ricordare: Magazzino 18, sul dramma delle foibe, le “stragi negate” dell’Istria e della Dalmazia, terre italiane, annesse alla Jugoslavia di Tito dopo la guerra. Lo spettacolo intriso di pietas è di Simone Cristicchi.

Gorla fermata Gorla, di Renato Sarti, è un’altra pagina drammatica della storia, questa volta milanese, affidata alla voce di Giulia Lazzarini.

Un’altra storia vera è raccontata da Giovanni Grasso ispirata a Il caso Kaufman, ebreo condannato a morte per aver una relazione con una donna ariana.

Una lingua arcaica, quella grecanica, è usata da Alessandro Serra per la Tragudia. Il canto di Edipo.

La purezza dell’arte di Ezra Pound è restituita da Mariano Rigillo, mentre Elena Ghiaurov, diretta da Federico Tiezzi è Fedra di Racine.

Torna Pippo del Bono, con Il Risveglio e Leonardo Lidi con la sua indagine su Cechov che si posa questa volta su Il giardino dei ciliegi. Lucia Calamaro riporta uno spettacolo cult, L’origine del mondo. Ritratto di un interno, con un nuovo cast tra cui Concita de Gregorio.

Se settembre è in musica con MITO, Natale sarà a passo di danza, con gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia della Scala con Cenerentola e le marionette della storica Compagnia Colla.

I Fili dell’orizzonte: biglietti e abbonamenti della stagione 2024/25 sono in vendita online, piccoloteatro.org, in biglietteria e in biglietteria telefonica allo 02 21126116


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