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Re Chicchinella, la solitudine del potere

Re Chicchinella

Emma Dante porta al Piccolo Teatro di Milano in prima assoluta dall’8 al 28 marzo 2024, Re Chicchinella.

É il terzo lavoro, dopo Pupo di zucchero e La Scorticata, ideato a partire dalla raccolta di fiabe di Basile, Lo Cunto de li Cunti.

Nella fiaba di Basile l’animale dalle uova d’oro è una papera e la morale ruota attorno all’invidia. Il lieto fine riporta poi giustizia. In Re Chicchinella la promessa riparatrice non c’è, troviamo una gallina al posto della papera e il perno è quello della profonda solitudine del potere, adulato e circondato da una “vil schiatta di servi”.

Re Chicchinella: la fiaba

Re Carlo III d’Angiò, re di Sicilia e di Napoli, principe di Giugliano, conte d’Orleans, visconte d’Avignon e di Forcalquier, principe di Portici Bellavista, re d’Albania, principe di Valenzia e re titolare di Costantinopoli, tornando trionfante da una battuta di caccia e sentendo impellente il bisogno di defecare, scende da cavallo e si apparta in un angolo di foresta.

Espletati i bisogni corporali, non avendo seco qualcosa di morbido per ripulire le reali natiche, utilizza una gallina dalle belle, morbide e setose piume, che sembra essere morta da poco.

Ma il volatile lungi dall’essere passato a miglior vita, con fare rapace si insinua all’interno dell’orifizio e poi, sempre più dentro al corpo del grande Re. A nulla servono i tentativi di paggi e paggetti di estrarre il corpo del pennuto, né quelli di dotti, medici e sapienti chiamati nei giorni successivi al suo cospetto.

C’è da dire poi che il re, reso gravido dalla gallina interna, comincia a defecare uova d’oro. La qual cosa è molto gradita alla moglie, alla figlia e alla corte tutta.

Questa è rappresentata in scena come un gruppo di galline, dai movimenti e dai pensieri simili a quelli dei pennuti. Le uova d’oro quindi, diventano per tutti più importanti del re stesso. Lui allora, col ventre pieno della gallina, per la prima volta prende coscienza del vuoto attorno a sè. E tra i chiaroscuri ideati da Cristian Zucaro, gli spasimi doloranti e lo sgomento di assenza d’amore, decide di lasciarsi morire.

La bella Odette: una metafora sull’arte?

E a questo punto entra in scena la bella Odette. La regista racconta in conferenza stampa che Odette, una bella gallina dalle piume bianche e la cresta rossa, è stata acquistata da un contadino che l’avrebbe macellata.

Salvata dalla morte le è stato dato il nome ed è stata adottata da un attore della compagnia per poi calcare le scene in Re Chicchinella. A noi è sembrata una magnifica metafora sull’arte: un’esistenza sull’orlo di un baratro salvata dall’arte, ritrova così la sua identità!

Lo spettacolo appena debuttato, ha già fatto il tutto esaurito. Perché con Re Chicchinella si entra nel mondo della fiaba quella non pensata per far incantare o addormentare i bambini, quanto per risvegliare gli adulti, avvicinandoli, con poetica, delicatezza, e anche sfrontatezza, alla loro parte più profonda.

L’estetica fiabesca immediata, creata dalla regista, tranquillizza infatti l’adulto che vi si abbandona.

Il lavoro meticoloso della Dante sul corpo e con il corpo degli attori che tanto diverte, è però, insieme alla trama semantica da commedia dell’arte, una “sprezzatura”, una sorta di negligenza elegante che arriva a mascherare il paradosso e ad attenuare le tensioni. Che però poi deflagrano. Bravissimi tutti gli attori che nelle coreografie si muovono imitando i pennuti.

Molto indicato anche per le scuole nonostante la scena di nudo, perché, se ben introdotto può stimolare un giudizio morale nei bambini/adolescenti e delineare valori intesi come indicatori di sensi.

Piccolo Teatro Studio (via Rivoli, 6 – M2 Lanza)

dall’8 al 28 marzo 2024

Re Chicchinella

libero adattamento da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile

scritto e diretto da Emma Dante

elementi scenici e costumi di Emma Dante

luci Cristian Zucaro

assistente ai costumi Sabrina Vicari

con

Carmine Maringola (Re)

Annamaria Palomba (Regina)

Angelica Bifano (Principessa),

Davide Mazzella, Simone Mazzella (Paggi)

Stephanie Taillandier (Dama d’onore)

Viola Carinci, Davide Celona, Roberto Galbo, Enrico Lodovisi,

Yannick Lomboto, Samuel Salamone, Marta Zollet (Dame di corte)

Samuel Salamone (Dottore)

Viola Carinci, Marta Zollet (Infermiere)

Odette Lodovisi (Gallina)

coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma

coordinamento di produzione Atto Unico/Compagnia Sud Costa Occidentale Daniela Gusmano

coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa,

Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale,

Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, Carnezzeria, Célestins Théâtre de Lyon, Châteauvallon-Liberté Scène Nationale,

Cité du Théâtre – Domaine d’O – Montpellier / Printemps des Comédiens

Foto di scena Masiar Pasquali

Lo spettacolo è in napoletano e sono presenti scene di nudo integrale

Orari:

martedì, giovedì e sabato, ore 19.30;

mercoledì e venerdì, ore 20.30 (salvo mercoledì 20 marzo, ore 15 per le scuole);

domenica, ore 16. Lunedì riposo.

Durata: un’ora

Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro

Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org

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