2duerighe

Un curioso accidente allo Strehler, tra inganni e incanti, tutta la magia del teatro di Lavia

Al Teatro Strehler di Milano dal 28 novembre al 6 dicembre 2023, Gabriele Lavia ha interpretato Filiberto in Un curioso accidente, una divertente e “intrecciata” commedia goldoniana, dai tratti illuministi.

Lo spettacolo è brioso, in movimento, con attori che scendono, suonano e corrono tra il pubblico. Tra respiri sospirosi e animi amorosi, gambe tremanti che svelano amanti, amore ingegnoso che nasconde il suo fuoco, è anche un omaggio ad una figura di donna libera, emancipata, indipendente, capace di gestire la propria vita.

È sicuramente teatro classico, reso “compiuto e perfetto” da unità spaziale, temporale e d’azione. Eppure non si ha l’impressione che Lavia, che ne firma la regia, si muova all’interno di stretti limiti. Perchè con lui il teatro si mischia sempre alla vita e diventa davvero un momento non riproducibile.

Dedica innanzitutto al fenomeno del femminicidio una splendida poesia letta da una voce femminile registrata, per ricordare a noi tutti che esso non è un delitto passionale ma un delitto di potere.

Poi si rivolge al pubblico e crea lì, sul palco, da subito, una dimensione dialogica sorprendente. Parla di Arlecchino, presente nella commedia e, con un filo di emozione che si estende come una lunga onda in sala, avverte il pubblico che in seconda fila è seduto l’Arlecchino italiano più famoso, Ferruccio Soleri, che si alza in piedi acclamato dagli spettatori.

Racconta poi dello spettacolo, del prologo scritto da Goldoni dove lo scrittore veneziano avverte il pubblico che ciò che vedrà di lì a poco è un fatto vero, anzi verissimo, accaduto in Olanda e raccontato da persone olandesi degne di fede nel caffè della Sultana a piazza San Marco.

Lavia cammina sulla scena di Alessandro Camera, ingombra di bauli dove sull’angolo destro c’è un grande specchio con le luci, quello che si trova nel camerino degli attori.

Davanti a quel vecchio specchio con alcune luci fulminate e altre mancanti, si avverte la fragilità e l’imperfezione del teatro che sembrerebbe inadatto a questo mondo. Ed invece, ci ricorda Lavia, è capace da 2500 anni di resistere ad ogni sconvolgimento antropologico, tecnologico e sociale.

A dimostrare questa fusione tra teatro e vita, due file di (finti) spettatori sono seduti in mezzo alla scena.

E poi comincia lo spettacolo, dal sapore illuminista, dai bellissimi costumi di Andrea Viotti con musiche anche dal vivo di Andrea Nicolini e un gruppo di bravissimi attori: Federica Di Martino, Simone Toni, Giorgia Salari, Andrea Nicolini, Lorenzo Terenzi, Beatrice Ceccherini, Lorenzo Volpe, Leonardo Nicolini.

Un curioso accidente: tra frizzi e lazzi, inganni e incanti, racconta di una piccola/grande rivoluzione.

Sullo sfondo, la guerra dei sette anni. Combattuta tra il 1756 e il 1763 tra le principali Potenze Europee di quel tempo, vide principalmente contrapposte Gran Bretagna e Francia, che perse poi la guerra e le sue colonie canadesi. Tra i due grandi contendenti, l’Olanda, rimasta neutrale, si ingrassava con affari giganteschi.

Giannina, Federica Di Martino, è la figlia di un importante e ricco “faccendiere-finanziere” olandese, Filiberto. Nella sua ricca casa, hanno trovato riparo due soldati francesi feriti, un tenente squattrinato ed il suo servo.

É del tenente che Giannina si è follemente innamorata, contraccambiata. Entrambi però sanno che la sua condizione economica non sarebbe accettata da Filiberto e per non morire d’amore, lui vuole rientrare in Francia.

Allora la giovane donna, alla vigilia della rivoluzione francese, siamo infatti nel 1760, compie la sua piccola-grande rivoluzione.

Fa credere al padre che comincia ad insospettirsi, che il tenente sia innamorato della giovane Costanza, ma che il padre di lei si opponga alle nozze per il motivo economico. Ostentando una larghezza di vedute che non gli è propria, Filiberto, felice che non sia sua figlia ad amare il tenente, si adopera in tutti i modi perché le nozze tra Costanza e il tenente si celebrino. Alla fine resterà gabbato e sua figlia sposerà di nascosto il tenente. Ma siamo nei secoli dei lumi e Filiberto sa che la verità non si deve celare. Ammette la propria miopia e accetta i giovani sposi.

Piccolo Teatro Strehler (Largo Greppi – M2 Lanza)

Un curioso accidente

di Carlo Goldoni

con Gabriele Lavia e Federica Di Martino

e con Simone Toni, Giorgia Salari, Andrea Nicolini, Lorenzo Terenzi, Beatrice Ceccherini,

Lorenzo Volpe, Leonardo Nicolini

regia Gabriele Lavia

scene Alessandro Camera, costumi Andrea Viotti

musiche Andrea Nicolini, luci Giuseppe Filipponio

suono Riccardo Benassi, regista assistente Enrico Torzillo

produzione Effimera, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro della Toscana

Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16. Lunedì riposo.

Durata: 140 minuti più intervallo

Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro

Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org

Exit mobile version