L’equilibrio sembra essere la parola migliore per descrivere la prossima corsa rosa. Le tappe riservate ai velocisti saranno 8, quelle di alta montagna, per gli scalatori puri, 5, come quelle di media montagna. Gli arrivi in salita, invece, saranno 10, di cui ben 5 inediti: Viggiano, Montecassino, Montecopiolo, Val Martello e Rifugio Panarotta. Quest’ultima è, tra le cinque, la più impegnativa: 15,8 km all’8%, con punte del 14%. La tappa più attesa è la penultima, con partenza da Maniago e arrivo sullo Zoncolan, dopo la scalata del Passo Pura e del Sella Razzo. Tre le prove a cronometro, di cui la prima a squadre, Belfast – Belfast, la seconda individuale, Barbaresco – Barolo, e la terza vedrà i corridori cimentarsi in una cronoscalata sulle pendenze del Monte Grappa.
L’entusiasmo sembra invece essere la parola migliore per descrivere le sensazioni emerse dalle dichiarazioni a caldo dei ciclisti invitati alla presentazione del Girod’Italia 2014. Nairo Quintana, rivelazione di questa stagione con il secondo posto al Tour de France, è rimasto piacevolmente colpito dalla durezza della terza settimana, ma deciderà il programma del prossimo anno solo dopo aver visto anche i percorsi di Tour de France e Vuelta a España. Sulla stessa linea del colombiano è sembrato Ivan Basso, convinto che “nella terza settimana si possa fare davvero la differenza”, ma ben consapevole delle difficoltà delle prime tappe: “l’altimetria dice che sono facili, ma il vento potrebbe renderle durissime. Comunque è un Giro più umano che mi piace molto.” Non mancava, ovviamente, nemmeno il campione in carica, Vincenzo Nibali, il quale però, probabilmente, per il 2014 si dedicherà al Tour de France, tassello mancante della sua splendida carriera. “Il percorso è disegnato molto bene – ha dichiarato il siciliano – e le difficoltà ben distribuite. La cronometro individuale sarà il punto chiave. A vincere sarà un corridore in grado di andare forte su tutti i terreni.”
Giacomo Di Valerio
8 ottobre 2013