Ci sono partite normali e partite spartiacque. Milan – Lecce, sesta di Serie A, potrebbe appartenere a quest’ultima categoria. La vittoria nel Derby ha ridato entusiasmo a una squadra destabilizzata dopo un inizio di campionato horror. Il 3-0 ai pugliesi lo concretizza, dandogli effettività: una vittoria netta che non solo vale il primato momentaneo in classifica, ma potrebbe segnare un punto di svolta psicologico; potrebbe essere il segnale di una consapevolezza finalmente acquisita. Saranno le prossime partite, nel caso, a togliere il condizionale.
L’idea di Fonseca è chiara già dalla lettura delle formazioni: aggredire la partita e dare continuità alla vittoria contro l’Inter. Morata e Abraham sono le punte, con lo spagnolo che agisce tra le linee sfruttando la sua capacità di collegare il gioco, mentre Abraham dà fisicità e profondità; gli esterni sono, al solito, Leao e Pulisic, sfiancanti e letali. Una scelta ancora una volta vincente. Da riproporre, perfezionare e consolidare.
Dopo un avvio vivace da parte dei salentini, il Milan fa proprio il controllo del gioco. I rossoneri pressano alto e non lasciano respirare il Lecce, che di fatto non esce più dalla propria metà campo. Morata si abbassa a ricevere, con movimenti rapidi che confondono i difensori avversari: Gaspar e Baschirotto sono costretti a decidere se seguirlo fuori posizione, aprendo spazi alle proprie spalle, o mantenere la linea, lasciando allo spagnolo il tempo di girarsi e puntare l’area (o premiare sulla corsa Leao).
La squadra di Fonseca la sblocca al 38′ proprio grazie ad Alvaro Morata, che supera Falcone con un colpo di testa a deviare un calcio piazzato di Theo Hernández. Appena tre minuti dopo, lo stesso Hernández raddoppia con un siluro da posizione angolata che valorizza al meglio l’assist di Leao. Il 3-0 arriva al 43° con Christian Pulisic, che punisce un errore in impostazione del Lecce. In soli 5 minuti il Lecce è schiantato.
Nel secondo tempo, i rossoneri gestiscono il risultato senza problemi, nonostante il palo colpito da Lameck Banda e l’espulsione del giovane Bartesaghi per un fallo sullo stesso calciatore zambiano.
Con questa vittoria, il Milan sale a 11 punti, raggiungendo il Torino in vetta alla classifica. Se assurgerà a spartiacque potrà dircelo il futuro prossimo, a partire dalla trasferta di Firenze.