Una goleada. Quello che serviva al Milan per scacciare le nubi addensatesi dopo le prime uscite stagionali. Un 4-0 al Venezia che permette a Fonseca di respirare e riprendere il cammino in Serie A con rinnovato, seppur cauto, ottimismo.
Il Milan dà finalmente segni di vita, sebbene l’avversario, un Venezia bloccato nel gioco e in classifica, dove guarda tutti dal fondo, imponga oculatezza nei giudizi. La forbice della qualità è troppo elevata per poter esprimersi senza il rischio di essere smentiti nelle prossime uscite; la vittoria troppo legata a errori degli avversari per non considerare necessario attendere ulteriori conferme.
Tutto accade nel primo tempo. Il Venezia non scende in campo, il Milan sfonda col minimo sforzo. Dopo due minuti è già in vantaggio, grazie a Hernandez e Leao, con quest’ultimo a smarcare Theo, che di sinistro supera un Joronen non del tutto incolpevole.
Le gambe sono sempre più pesanti quando si gioca a San SIro, a maggior ragione per una neo promessa. Se poi si prende gol in un lampo, diventano un macigno. Gli uomini di Di Francesco faticano a tenersi compatti davanti alle accelerate dei rossoneri. Rischiano ad ogni offensiva avversaria e, le poche volte che conquistano palla, la riperdono alla prima pressione. Nessuna soluzione tattica preparata da Di Francesco sembra funzionare al cospetto di un Milan deciso e reattivo, che passa nuovamente al 16°: angolo da sinistra, Fofana la sfiora di testa e supera il portiere avversario.
Gli altri due gol arrivano entrambi su rigore. Pulisic e Abraham i realizzatori.
Siamo solo al 25°. C’è tutta la partita davanti e una sola squadra in campo. Chiunque può pronosticare facilmente ulteriori reti rossonere. Invece, se si esclude una rete annullata nel secondo tempo (al Venezia!), non succede più nulla.
Ogni vittoria va celebrata, soprattutto se netta. Ma questo Milan ancora in fase di costruzione, in una fase della stagione ancora embrionale, impone cautela. Le lodi sono affrettate, l’eventuale pessimismo improntato su basi non avvalorate da prove e controprove. Dopo il 4-0 al Venezia un unico fatto: tre punti e atteggiamento giusto, fin dal calcio d’inizio, di tutti.