L’avventura europea della Roma inizia nella piovosa Berna, contro un avversario che sa di squadra e solidità, lo Young Boys, e convince subito portando a casa i tre punti. Eppure sfido chiunque, nel vedere la formazione titolare schierata, a non farsi qualche domanda: Roma ma che turnover mi combini?
Quella che segue non è una critica nei confronti dell’allenatore Fonseca che, nel corso di questi due anni, al netto del Covid-19 che non ha aiutato affatto, ha cercato di dare una quadratura ad una squadra cambiata davvero tanto in pochissimo tempo. Chapeau mister!
Ma un turnover così netto, alla prima in Europa League, in un momento in cui hai bisogno di creare tanto entusiasmo e convinzione, era necessario? La Roma sta alternando da qualche anno buoni risultati, a debacle disastrose iniziate, senza mettere alcun tipo di malizia, dalla gestione Monchi (vorrei non ricordare la sconfitta per 7-1 contro la Fiorentina, ad esempio) e non sembra trovare pace tra i media ed i tifosi.
Bisogna far pace (e bisogna sostenere, se si è tifosi), eppure guardando la formazione di questa sera ho dovuto fare affidamento a tutte le mie forze per non domandarmi: perché, a volte, le squadre italiane snobbano l’Europa League?
La formazione
Non si tratta di contestare, ma di notare come siano stati schierati in campo giocatori che non vedono il prato verde da tanto tempo, come Fazio e Jesus, praticamente fuori dal progetto e messi sul mercato quest’estate, ma soprattutto una rivoluzione totale della formazione.
Due soli giocatori, Pedro e Cristante, sono stati schierati titolari sia ieri che Domenica, contro il Benevento. Per il resto nove undicesimi cambiati, esordio di Mayoral e di nuovo, tra i pali, Pau Lopez, che fa anche una bellissima parata e protegge il risultato.
Un turnover ampio, forse troppo, che non fa comprendere quali siano le reali intenzioni della Roma in questa competizione. Eccesso di fiducia? Scarso interesse per la Coppa? Oppure semplicemente la testa è già al Milan, con cui si avrà, probabilmente, il vero scontro per il quarto posto a fine anno e quindi l’accesso alla Champions League?
Uno sguardo alla partita
Lo Young Boys, padrone di casa, gioca a calcio. La testa è quella di chi vuole vincere e provare a incassare subito punti sapendo che la Roma avrà, al termine del girone, le carte per passare il turno: strappargli una vittoria sarebbe stato un risultato davvero importante. Il rigore poi, che ha mantenuto il risultato sull’1-0 per buona parte della partita (il pareggio arriverà soltanto al 69’), ha alimentato un discreto palleggio e possesso palla.

Poco pericolosi, ma in grado di gestire il vantaggio e di non cadere sotto la pressione che la Roma ha iniziato a fare sin dal 14’ del primo tempo, quando il rigore viene trasformato da Nsame. La Roma, dal canto suo, non si rende mai troppo pericolosa, ma è evidente il vantaggio nel comparto tecnico anche se, tranne il guizzo di Carlos Perez, non ho visto grandi occasioni.
Le sostituzioni
Con la ripresa del secondo tempo Mister Fonseca mette dentro forze fresche e quelli che, finora, sono stati i titolari di queste prime partite di campionato: Spinazzola per Karsdorp sin da subito e a seguire Dzeko, Veretout, Mkhitaryan, Pellegrini rispettivamente per Mayoral, Villar, Pedro, Jesus. Una menzione particolare va fatta per il giovane Villar che ottiene una buona prestazione, anche in una partita in cui è stato evidentemente preso di mira, o di caviglie se preferiamo.
Qui la Roma cambia, mette polmoni nuovi, ma anche tanta qualità ed il filtrante di Dzeko per Bruno Peres si materializza in un piattone sul secondo palo che porta la Roma sull’1-1. La partita ora sembra in discesa per la Roma anche se lo Young Boys si fa pericoloso in ben due occasioni che però, sfortunatamente per loro, finiscono sul fondo. Al 74’ Mkhitaryan crossa sul secondo palo e Kumbulla la butta dentro di testa quasi fosse un attaccante, segnando il suo primo gol in maglia giallorossa, ed il suo primo gol in Europa, all’esordio: non male!
Young Boys – Roma ma che turnover?
Mister Fonseca così aumenti di certo lo spettacolo offerto, ma giochi con il cuore di molti tifosi romanisti che, purtroppo a casa, davanti la TV, hanno sofferto non poco per questa vittoria che vuol dire tanto: fiducia, Milan, 9 punti in tre partite, Europa e turnover.
Si, turnover, perché nonostante non ami questi cambi drastici di una squadra (ricordo, ben 9 giocatori rispetto alla partita contro il Benevento), e nonostante la necessaria chiamata alle armi di cinque giocatori dalla panchina, vedere che abbiamo anche altre forze non guasta mai. Vedere la sicurezza di Carles Perez, Pau Lopez, Villar, in particolare, è qualcosa che va aldilà dei punti.Però, Mister, da tifoso e non da giornalista: non farlo più perché sono stati 90 minuti lunghissimi!