Ecco, un tempo si usava dire di una donna bruttina ma assai “convincente” : ha “le virtù nascoste”. Probabile che Monsieur Hollande, che in realtà ha un sorriso assai simpatico ed occhi piuttosto furbetti, possieda tutte quelle virtù, insieme al più grosso asso nella manica, quello di ricoprire la più alta carica istituzionale di Presidente della “Marianna”, vista l’aspra contesa con l’ormai ex premiere dame Valerie che proprio non voleva abbandonare il talamo all’Eliseo per dare il passo alla nuova conquista del suo Francoise.
Il deliquio iniziale di Valerie Trierweiler (1965) alla scoperta della liaison del Presidente con l’attrice Julie Gayet (1972), si è trascinato in una serie di gossip internazionali dagli esilaranti risvolti da pochade. L’ancor bella e innamorata giornalista Trierweiler, soprannominata “Rottweiler”, sconfitta e rigenerata dal duro colpo, è giunta a più miti consigli consentendo alla separazione definitiva dal suo Francois, attratto dai più ammiccanti attributi della Gayet, che sembra aver fatto carriera grazie a certe prestazioni fotografiche, un mix di connubi non proprio ortodossi, vedasi.
Ora, acquietate le acque ed oscurato il suo twitter, la Trierweiler se n’è involata in India per sostenere un’organizzazione umanitaria, mentre l’ex compagno, che volentieri si sarebbe …“oscurato”, non ha potuto fare a meno dell’impegno già da tempo programmato dell’incontro con il nostro Papa. L’appuntamento, diciamocelo, deve essergli costato non poco. Va a sapere che sarebbe capitato in un momento assai critico della sua vita privata.
Inizialmente, il vis-à-vis tra Papa Francesco e Hollande è apparso in realtà piuttosto imbarazzante. Ci è voluta la… scioglievolezza di Bergoglio, più efficace di un cioccolatino a produrre endorfine. Si dice a Parigi che scopo della visita vaticana sia stato quello di sancire la pace tra il governo socialista francese e i suoi ambienti cattolici, piuttosto critici nei confronti di Hollande, favorevole a nozze gay e aborto facile, nonché al dibattito sull’eutanasia.
L’omonimia tra il capo religioso e il capo politico, i due Franceschi, ha facilitato comunque l’incontro con scambio di doni. Fatto buon viso a cattivo gioco, Francoise Hollande si è trovato ad affrontare quei temi caldi della nostra contemporaneità in soli trentacinque minuti di colloquio col Pontefice. Un po’ pochi per poter parlare di famiglia, bioetica, pace in Africa, tutela dei luoghi di culto, conflitto siriano, ambiente, lotta contro lo spreco di risorse alimentari. Ma l’incontro assume comunque significato di rapporto costruttivo tra la Chiesa romana rinnovata e lo Stato d’Oltralpe. Circolano vignette umoristiche sui tabloid francesi riguardo alla visita romana di Hollande, nelle quali si fa ripetere al Papa la sua nota frase: “Chi sono io per giudicare?”.
Ora Hollande si ritrova single. Dispiacerà a Michelle Obama, che già aveva programmato i dettagli della sua visita in America con la compagna Valerie. Ma sembra quantomeno improbabile che una Gayet possa prendere il posto vacante all’Eliseo.
Angela Grazia Arcuri
Roma, 27 gennaio 2014.