di Enrico Ferdinandi
Questi neuroni, secondo i ricercatori, ci potrebbero permettere di compiere dei “salti in dietro nel tempo” anche di 40 anni. Per dimostrare la veridicità di questo studio sono stati effettuati test su due gruppi di persone, il primo costituito da individui sani, i secondi affetti da una rara forma di amnesia, messi a confronto grazie a risonanza magnetica. Dai risultati della risonanza è emerso il ruolo dei neuroni CA1 nei pazienti sani, ruolo mancante invece nei pazienti con amnesia che riportavano lesioni neurali proprio nella zona occupata dai “neuroni della memoria”.
Questa è sicuramente un’importante scoperta che potrà aprire le porte a studi volti a capire e migliorare le condizioni di pazienti con problemi di memoria, pensate che anche nell’Alzheimer è stata riscontrata la stessa degenerazione dei neuroni CA1.
11 ottobre 2011