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Il parricidio di Conte: Grillo licenziato

Rottura definitiva all’interno del Movimento Cinque Stelle. Giuseppe Conte annuncia di non voler rinnovare il contratto da 300 mila euro a Beppe Grillo. Un epilogo atteso, culminato nel parricidio da parte del leader del movimento pentastellato nei confronti dello storico fondatore. Oltretutto, l’annuncio è stato fatto all’interno dell’ultimo libro di Bruno Vespa, in uscita alla fine del mese: ulteriore duro colpo per il comico/politico che ha sempre considerato il giornalista della Rai alla stregua di un nemico. Durissimo Conte nel liquidare Grillo: «È responsabile di una contro-comunicazione che fa venire meno le ragioni di una collaborazione contrattuale», afferma l’ex Presidente del Consiglio nel libro. Le accuse rivolte contro lo storico leader vedono quest’ultimo portare avanti veri e propri «atti di sabotaggio» al Movimento Cinque Stelle. Nonostante i duri rapporti che da tempo animavano i due capi del partito, la notizia ha avuto un impatto dirompente e sono prevedibili forti ricadute all’interno del Movimento e, in generale, nella politica nazionale.

Uno spacco nel Movimento

Stando alle prime reazioni dello staff M5s, l’idea è quella di far arrivare a scadenza il contratto e non procedere con il rinnovo. Al momento però, non è chiaro quando dovrebbe interrompersi. I dubbi su quanto è accaduto non sono mancati all’interno dello stesso partito, molti dei quali vedono Conte come un figlio ingrato che licenzia il padre. Danilo Toninelli, ex ministro ed ex capogruppo al Senato M5S, lo attacca: «La gratitudine distingue i grandi, l’ingratitudine appartiene a chi tradisce chi lo ha reso ciò che è». Soprattutto Davide Casaleggio, proprietario della Casaleggio Associati e storico socio fondatore del partito, ospite di Un Giorno da Pecora, a Rai Radio1, è intervenuto sulla questione: «Sono dichiarazioni un po’ strane. Vengono fatte alla presentazione del libro di Vespa: Conte lo dice a Vespa invece che a Grillo e agli iscritti?».  A chi chiede se tra Conte e Grillo ne resterà uno solo, Casaleggio risponde: «Sì, ma un solo elettore se continuano così…». La vicepresidente dei senatori Alessandra Maiorino, sostenitrice della svolta progressista dei 5S, risponde a Casaleggio Jr. a muso duro: «Il grande imprenditore parla perché gli abbiamo tolto la mucca da mungere». Il Movimento Cinque Stelle risulta più spaccato che mai.

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