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Cella N.14, i semi della Rivoluzione

Ci sono libri che servono a far sognare, a far scorrere le lancette più lentamente e catapultarci in realtà o posti inimmaginabili o lontani da noi. Tanti di questi libri li possiamo tranquillamente trovare sugli scaffali della nostra libreria di fiducia.

Altri libri sono totalmente vuoti di contenuti ma scritti da un famoso scrittore che dopo anni di buon lavoro tira i remi in barca e spara le ultime cartucce sul mercato editoriale, il prodotto è mediocre ma la firma ancora tira, le copie vengono vendute sulla fiducia e a fine mese l’editore è contento.

Poi ci sono quei libri che non troveranno mai spazio sul mercato perché l’argomento preso stona con l’opinione pubblica o peggio ancora innesca domande scomode.

Un esempio di quest’ultima situazione potrebbe essere Cella N.14 I semi della rivoluzione, scelta coraggiosa della casa editrice La Vela.

L’autore del libro è Sayyed Alì Khamenei e l’opera non è né un romanzo né una raccolta di poesie bensì l’autobiografia dell’attuale Guida della Repubblica Islamica dell’Iran, dalla sua infanzia fino al fatidico 1979.

Un’opera che potrebbe e dovrebbe risultare essenziale per chi si occupa di quella materia tanto in voga negli ultimi anni chiamata geopolitica.

Si parla tanto di Medio Oriente e dell’Iran e le pagine scritte da Khamenei aiutano l’attento lettore ad unire alcuni puntini ed ad avere una visuale sicuramente più limpida di quelle che sono state alcune tappe della Rivoluzione del 1979.

La vita di Khamenei è segnata sin dalla tenera età: una vita tra sacrifici, studio, letture (anche occidentali), fede, prigionia ed esilio.

Non mancano le pagine dedicate alla reclusione, alla ricerca della luce di Dio in una cella buia di un metro e mezzo per un metro e mezzo dopo torture ed interrogatori.

Leggere Cella N.14 vuol dire provare a capire l’Iran contemporaneo attraverso la vita dell’Ayatollah di Mashhad, dai primi sermoni contro la dittatura al suo rapporto con Khomeyni.

Poco tempo addietro, qualcuno affermò che l’attuale situazione mondiale, riferendosi ai conflitti in atto, è sintomo di carenza di forti e carismatici leader.

Potrebbe essere vero ma la domanda sorge spontanea: ci sono stati momenti storici senza conflitti oppure ci sono stati conflitti taciuti o reputati minori grazie all’abilità dei famosi e carismatici leader?

Siamo abituati ad avere informazioni unilaterali, contaminate o, nelle migliori delle ipotesi scritte da qualcuno che dall’altra parte del mondo descrive un leader o un popolo; Cella N.14 è uno strumento necessario per avere una testimonianza diretta di una storia raccontata spesso a metà.

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