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L’alfabeto del viaggiatore dell’erudito Runciman

È il 1991 e, poco prima della sua morte, Steven Runciman decide di pubblicare L’alfabeto del viaggiatore, una magistrale opera di viaggio redatta da un raffinatissimo ed eruditissimo cronista.
Il testo, recentemente pubblicato in Italia da Edizione Settecolori nella collana Isole nella corrente, è un compendio che racchiude le riflessioni dell’autore durante i suoi lunghi viaggi in tutto il mondo nell’arco della sua vita.
Un semplice diario di viaggio, quindi? Assolutamente no!
Il testo presenta, infatti, una particolarissima struttura data dai capitoli suddivisi in ordine alfabetico, nei quali ogni lettera fa riferimento a un luogo che l’autore utilizza come trampolino di lancio per riflettere sull’arte, l’architettura, la storia e la cultura di tutto il mondo: si passa dalla lettera “V” nella quale Runciman parla ai lettori della sua fascinazione per Vancouver al capitolo “X” in cui vengono esplorate le sue esperienze in luoghi come Xanadu e Xi’an.
Un lavoro erudito in cui Runciman distilla la sua vastissima esperienza fatta di perspicaci prospettive e intuizioni acquisite in decenni di esplorazione. Nelle pagine de L’alfabeto del viaggiatore la sapienza di Runciman come studioso brilla attraverso la profondità e l’ampiezza delle sue conoscenze: l’autore intreccia senza sforzo dettagli storici, riferimenti letterari e aneddoti personali per dipingere vividi ritratti delle persone e dei luoghi che lo hanno affascinato. Le riflessioni di Runciman servono anche come uno specchio, riflettendo la sua stessa evoluzione come pensatore e osservatore nel corso della sua vita straordinaria e così ogni capitolo diventa una meditazione sulla natura dell’esplorazione, della condizione umana e dell’eredità duratura della civiltà.
La prospettiva di Runciman è unica: la sua approfondita conoscenza della storia traspare nel testo, fornendo così al lettore un rigore analitico senza pari nelle sue riflessioni sui luoghi che ha visitato. Ad esempio, quando parla di Venezia, Runciman non si limita semplicemente a descrivere la magnifica architettura e i pittoreschi canali della città, ma si addentra nella complessa storia politica ed economica che ha plasmato lo sviluppo di Venezia in una potenza marittima; la sua analisi della struttura di governo della Repubblica della Serenissima e della sua influenza sull’arte e sulla cultura aggiunge un livello di accuratezza che raramente si riscontra nei diari di viaggio. Allo stesso modo, la trattazione di Runciman di Xanadu (la capitale estiva dell’imperatore mongolo Kublai Khan) va ben oltre un semplice resoconto di viaggio: l’autore attinge alla sua vasta conoscenza della storia asiatica e dell’Impero Mongolo per offrire ai lettori una visione caleidoscopica del luogo e dell’eredità del regno di Kublai Khan.

L’expertise accademica di Runciman è evidente, ma è presentata in modo accessibile e accattivante poiché l’autore distilla le sue idee in una prosa avvincente, offendo valutazioni critiche dei luoghi che cita e non esitando a sottolineare i difetti o le carenze di alcune destinazioni, fornendo un’analisi equilibrata che riflette la sua profonda comprensione delle culture e delle civiltà globali,

rendendo quindi L’alfabeto del viaggiatore un piacere sia per i lettori casuali che per gli accademici.
La prosa eloquente, elegante, quasi lirica e la profondità di conoscenza di Runciman rendono L’alfabeto del viaggiatore una lettura avvincente per chiunque sia interessato alle culture del mondo e alla loro storia raccontate con la gioia della scoperta di un globetrotter erudito.
È un’opera affascinante che offre uno scorcio nella mente di uno degli storici più eminenti del XX secolo, ergendosi come un duraturo tributo all’insaziabile curiosità umana e alla voglia di viaggiare, anche solo con la mente.

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