Site icon 2duerighe

Un viaggio attraverso la lettura, “Dal Baltico al Mar Nero” di Beda Romano

Lo scritto di Beda Romano “Dal Baltico al Mar Nero, viaggio alla scoperta dell’altra Europa” de Il Mulino conduce dentro nuove realtà, nuovi paesi e luoghi, forse sconosciuti e molto spesso ignorati. Undici sono stati i viaggi narrati, passando dai Paesi tra le Alpi e il Mediterraneo, come la Slovenia e la Croazia, a quelli verso Istanbul, ovvero la Romania e la Bulgaria, tutti con un passato comune: sono stati legati all’Unione sovietica. L’obiettivo non era quello di realizzare una guida turistica, piuttosto di evidenziare il percorso di luoghi che spesso non vengono considerati, che non sono inclusi nelle dinamiche europee.

Si tratta di Stati che sono entrati a far parte dell’Unione europea tra il 2004 e il 2013 e che sono stati per molto tempo soggetti all’influenza di altre potenze, come l’impero asburgico, ottomano e perfino francese. Paesi vicini all’Europa occidentale, ma che possono essere considerati come distanti, date le grandi differenze sociopolitiche e culturali. Riuscire a conoscere la loro storia, a comprendere il loro percorso, può porre in luce la loro importanza odierna nelle varie dinamiche internazionali.

Non bisogna considerarli solamente come una parte integrante dell’Europa a livello geografico, piuttosto come punti strategici e fondamentali, che dovrebbero essere inclusi e compresi. Un mondo diverso, un’altra Europa, che è soggetta a costanti conflitti etnico-religiosi, a mutamenti di confini e a rivendicazioni nazionaliste che si incontrano costantemente con la liberalizzazione economica e le agevolazioni introdotte dall’adesione all’Unione europea e alla Nato.

Conoscere queste realtà risulta fondamentale, in parte perché si prende consapevolezza di quanto i problemi sociali e demografici non facciano parte soltanto dei Paesi in via di sviluppo, ma anche perché si tratta di Stati che oggi si trovano a subire le pressioni di varie dinamiche extraterritoriali; basti pensare alla guerra in Ucraina e quanto la vicinanza con gli Stati centro orientali europei gli provochi delle problematiche e delle ripercussioni in prima battuta.

Luoghi da conoscere, che attraverso le parole di Beda Romano acquisiscono una forma, con una narrazione che evidenzia la complessità della transizione di Paesi nell’Unione europea.

Un passato che non ci lascia mai

Tutti i Paesi del mondo desiderano conservare la loro memoria storica con luoghi e monumenti che tentano di riportare in vita eventi del passato, che cercano di celebrare quegli episodi che hanno influenzato le dinamiche odierne. Alcuni Stati, però, sono succubi dei loro trascorsi.

In “Dal Baltico al Mar Nero” vengono evidenziate le influenze degli imperi passati negli Stati dell’Europa centro orientale, dove alcuni ne sono condizionati ogni giorno. Beda Romano pone in evidenza questo concetto narrando il suo viaggio in Ungheria. Un Paese della Mitteleuropa dove la conoscenza del passato serve per interpretare il futuro, in cui ogni simbolo, monumento e celebrazione mira al mantenimento forte e solido dell’identità ungherese, un’identità che proprio a causa degli accadimenti anteriori ha portato a forti contrasti con l’Europa.

Ma il passato non sempre conduce ad un rafforzamento dell’identità, a volte può generare divisioni interne, contrasti etnici e una privazione del senso nazionalista. In questo caso le parole dell’autore ci fanno volare in Romania, un luogo povero e con un forte ritardo sociale. Un caso curioso, ove gli accadimenti susseguitisi nel tempo hanno condotto ad un pluralismo linguistico e a delle forti disuguaglianze tra il centro e le zone rurali. Quello dell’Estonia può essere considerato un percorso analogo date le molteplici influenze, come quella russa, tedesca e scandinava.

Perfino la Repubblica Ceca risulta ancorata al suo passato, basti pensare alla città di Praga un luogo colmo di monumenti e Chiese in onore di tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione del Paese, ma nonostante ciò, Beda Romano la definisce “l’altra Germania”. Forse per le repressioni attuate contro i dissidenti, o semplicemente perché durante la dominazione sovietica, in qualche modo, la Repubblica Ceca, come la Germania dell’Est, poteva contare su una propria forte produzione industriale. In qualche modo gli eventi l’hanno segnata fino ad oggi e le influenze della Germania, soprattutto nella capitale, la rendono lo Stato, tra gli ex Paesi satelliti, tra i più vicini all’Unione europea.

Sono pochi esempi rispetto all’intera narrazione, dove le parole sono la chiave del viaggio, della conoscenza e del cambiamento delle idee. Uno scritto che mira a porre in luce le differenze, le difficoltà e i dissidi ancora oggi presenti in una parte dell’Ue, fatti che non possono essere lasciati in disparte e relegati in una posizione subalterna. Un mondo interconnesso, dinamiche internazionali di forte impatto che includono luoghi molto spesso misconosciuti, ecco il viaggio narrato, è questa l’idea che cambia.

Exit mobile version