Dopo il difficile Consiglio dei Ministri di ieri è emersa infatti l’impossibilità di rimandare l’aumento dell’Iva che passerebbe così dal 21% al 22%. Poche parole, quelle di Berlusconi, che segnano la fine del governo.
Lapidarie le reazioni da parte del Pd. Il segretario Epifani ha parlato di: “Ulteriore azione di sfascio” e di “impensabile atto di irresponsabilità”. Per Stefano Fassina, Viceministro dell’Economia, quello di Berlusconi è stato: “Un atto molto grave perché conferma il suo senso di irresponsabilità”. “Dopo aver bloccato il Consiglio dei ministri con l’annuncio delle dimissioni” –continua parlando ai microfoni del Tg3- “oggi prova a scaricare la responsabilità su altro. È una scelta di irresponsabilità le cui conseguenze possono essere molto pericolose. Auspicavamo un chiarimento per intervenire sul costo del lavoro, dare sostegno alla ripresa, e pensavamo che tutto questo fosse un obiettivo comune, ma a quanto pare l’agenda del Pdl dimostra di avere a cuore solo gli interessi di Berlusconi”.
Luigi Zanda parla di “decisione gravissima e molto pericolosa”. Zanda afferma che la scelta del Pdl rappresenti “Una contraddizione molto grave”. “In questi giorni –ha continuato- “abbiamo sentito dire che le vicende di Berlusconi non avrebbero inficiato la stabilità dell’esecutivo. Ed ora vediamo che è tutto il contrario”.
Il Presidente del Consiglio Letta intanto chiede al Pdl di fornire “un chiarimento davanti al Paese”, richiamando i suoi ormai ex ministri a riferire alle Camere.
Nelle prossime ore comunque si attendono colloqui tra il Premier ed il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.