ROMA – Continuano gli scontri sul riconoscimento delle unioni omosessuali. Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha rifiutato l’annullamento delle trascrizioni dei matrimoni gay ordinato dal prefetto Pecoraro.
Il Campidoglio ha voluto proseguire la sua battaglia per riconoscere le unioni omosessuali celebrate all’estero, contestando le ragioni indicate dalla prefettura, in particolare il problema dell’ordine pubblico. “Uno dei motivi che il prefetto indica è quello legato a una legge nel nostro Paese che dice non devono essere trascritti matrimoni celebrati all’estero se questa trascrizione è pericolosa per l’ordine pubblico – ha raccontato con disappunto Marino- Io sinceramente non riesco a cogliere quale pericolo possa costituire l’esistenza di una coppia che si ama e ha dichiarato il proprio amore”.
Dopo aver dichiarato su Facebook di “aver già chiesto ai suoi uffici di fare un approfondimento per opporsi alla cancellazione”, il primo cittadino della capitale si è appoggiato alla normativa europea e ha bollato la mancata trascrizione dei matrimoni gay come “atto illegale, illegittimo e contrario ai principi dell’Ue”.
Oltre ad avvalersi della “carta” comunitaria, Marino ha conquistato l’appoggio del sindaco di New York DeBlasio, il quale non ha esitato a complimentarsi con lui per “la sua posizione forte e coraggiosa” e lo ha esortato ad andare avanti perché “si tratta di una battaglia giusta”.
Contro la prefettura di Roma si è scagliato anche il Codacons che ha annunciato un esposto, fomentando così le tensioni su una questione perpetuamente sospesa ma bisognosa di una soluzione celere.
Benedetta Cucchiara
2 novembre 2014