Il Capo dello Stato vede la ripresa ed esorta alla mobilitazione per sfruttare il momento positivo
Ieri il Capo dello Stato ha espresso le sue riflessioni davanti a tremila studenti che hanno partecipato alla cerimonia, sottolineando l’imperativo di pacificazione istituzionale e l’obbligo di maggiori investimenti per la crescita del Paese, investimenti che devono essere riservati all’istruzione, pesantemente penalizzata dalla crisi.
“La politica non deve sprecare questo momento favorevole, che fa sperare nella ripresa,” ha esortato Napolitano, “e il Parlamento e il governo devono fare la loro parte, procedendo senza rotture e incertezze nel compiere le azioni necessarie.”
Parole che incitano alla mobilitazione, che secondo il Capo dello Stato non deve limitarsi alla politica ma deve estendersi a tutte le forze valide del Paese, compresa la scuola, carente di supporti finanziari.
” Rafforzare l’istruzione a tutti i livelli e sviluppare la ricerca scientifica è decisivo per combattere la disoccupazione, per competere nel mondo d’oggi e per costruire il futuro dell’Italia” ha affermato Napolitano, che aggiunge “la scuola ha sofferto non solo a causa della ristrettezze causate dalla crisi, ma anche di tagli alla cieca, di incomprensioni e di miopie da parte dei responsabili della cosa pubblica”.
La scuola, quindi, al centro del discorso di Napolitano e del ministro dell’istruzione Carrozza che ha evidenziato la sua importanza nella vita sociale dei cittadini: “la scuola è l’istituzione che unisce gli italiani e fa vivere i valori costituzionali”,ha detto il ministro, “ed è il luogo principe dell’integrazione, un fattore di arricchimento per ragazzi e ragazze”.
Le parole piene di speranza di Napolitano costituiscono lo sfondo di una situazione politica ed economica intricata, dove si corre per adottare le riforme, tra le tiepide speranze di ripresa della Bce e i nodi interni sulla legge di stabilità.
di Benedetta Cucchiara
24 settembre 2013