L’11 dicembre 2021, il ragazzo di Monghidoro compie 77 anni. Dal ’62 è tra le colonne portanti della musica leggera italiana, ma forse non tutti sanno che Gianni Morandi ha provato a intraprendere anche un percorso musicale impegnato, frenato subito dalla censura.
Il volto da bravo ragazzo che tranquillizzava e svagava il pubblico non sembrava pertanto ad alcuni propriamente adatto a dedicarsi alla critica sociale e alla politica. L’uomo dei musicarelli non poteva colorare fuori dai bordi.
Il nostro capitano coraggioso ha, però, insieme al paroliere Franco Migliacci, dato ugualmente voce alla sua protesta, incidendo due brani indimenticabili che sono il manifesto di una generazione pacifista che si oppone a un’indifferenza qualunquista.
C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
Scritta da Franco Migliacci, musicata da Mauro Lusini e arrangiata da Ennio Morricone, C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones è oggi uno dei successi più noti e cantati di Gianni Morandi.
Siamo nel 1966. Gli americani sono in Vietnam a combattere per il Sud del Paese. La guerra è appoggiata dal governo italiano, perchè l’America è amica dell’Italia e non è possibile criticarne le azioni e decisioni, figuriamoci tramite una canzone. Questo è il destino del brano del nostro Fidanzato d’Italia.
Nel testo, un giovane americano è mandato in Vietnam a sparare ai vietcong. Ha in mano una chitarra con una sola nota che si ripete: ta ta ta ta, il suono della mitragliatrice. Lì muore.
La canzone partecipa al Festival delle Rose, ma Ennio Melis (direttore della RCA) invita Morandi a modificare il testo. La RAI non può assolutamente trasmettere il brano originale, ogni riferimento alla politica statunitense deve essere eliminato. I suggerimenti, stravaganti, prevedono una sostituzione di Vietnam e vietcong con Corfù e Cefalù. Morandi e Minghetti non ci stanno.
Il brano verrà modificaro, però senza stravolgimenti di senso. Al posto di Vietnam e vietcong ci sarà infatti solo il suono ta ta ta ta, simbolo evidente dalla censura. In quella stessa edizione, il ragazzo di Monghidoro è in buona compagnia. Anche i Pooh sono stati giudicati dalla commissione d’ascolto e Brennero ’66, in cui vengono evocati gli attentati dei secessionisti in Tirolo, diventa Le campane del silenzio.
Secondo Melis, per Gianni Morandi era ormai tardi per diventare un cantautore impegnato, era diventato già il Fidanzato d’Italia, che canta d’amore. Nel ’66 viene inciso il 45 giri e, accanto a C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, c’è una cover di Neil Diamond (Solitary Man), Se perdo anche te. Il capitano è stato coraggioso, ma Melis vuole contenere i danni.
C’erano tanti ragazzi che come lui amavano i Beatles e i Rolling Stones
Il brano non finisce nel dimenticatoio. Per prima Joan Baez lo canta nelle sue tournées del 1967 e del 1970. Le sue idee pacifiste contro la guerra in Vietnam si accordano con le parole cantate da Morandi, in una comunione di intenti.
Anni ’80. Anni ’90. Le guerre continuano e con loro anche le lotte antimilitariste. C’era un ragazzo che come me cantava i Beatles e i Rolling Stones diventa un inno di intere generazioni, un grido universale di libertà.
Tante le cover del brano. C’è una versione in portoghese Era um Garoto que Como Eu Amava os Beatles e os Rolling Stones, un successo nel ’68 in Brasile. Ma anche una in greco, in bulgaro, in ebraico e in coreano.
Ovviamente, anche in russo. L’America è in Vietnam e spara contro i vietcong, sostenuti e difesi dell’armata russa, il brano non può che diventare un inno quasi nazionalista contro l’imperialismo americano. Nel 1968 la cantano i Poyushchiye Gitary.
Al bar si muore… di indifferenza qualunquista
Morandi non si ferma. Nel 1970 recita in una pellicola diretta da Pietro Germi, Le castagne sono buone. Qui è Luigi Vivarelli, un regista televisivo e donnaiolo che, per conquistare una ragazza vista mentre registrava un programma, manda in onda un servizio in cui è al centro il menefreghismo contemporaneo, l’indifferenza verso il prossimo.
Da questo film nasce l’idea di Al bar si muore. La protesta continua e la coppia Mattone-Migliacci scrive il brano per Gianni Morandi, un invito a riflettere sul mondo circostante, una lotta contro l’egoismo e l’accidia. Il brano va a segno e il 45 giri sale nelle classifiche.
Il ragazzo di Monghidoro è In ginocchio da te, è Occhi di ragazza ed è La fisarmonica. Ma è anche C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones e Al bar si muore. Siamo nel 2021, è arrivato il momento di strappare le etichette e fare un regalo al nostro capitano: riconoscere il suo coraggio.