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Il vento di destra soffia fino in Nuova Zelanda

Per la prima volta, la Nuova Zelanda verrà governata da una coalizione tripartita. A dirigerla sarà il conservatore Christopher Luxon, ex Amministratore delegato di Air New Zeland. Dopo sei settimane di trattative, si allea con la destra liberale di ACT (Association of Consumers and Taxpayers) e i populisti di New Zeland First.
“Quello che siamo riusciti a fare appartiene alla storia, è la prima volta che abbiamo una coalizione fatta di tre partiti”, ha dichiarato il futuro primo ministro neozelandese Christopher Luxon presentando il suo governo che dovrebbe rimanere in carica per i prossimi tre anni.
L’uomo d’affari conservatore prenderà Lunedì le redini della Nuova Zelanda, che volta pagina dopo due legislazioni laburiste, che ha visto alla sua guida per sei anni la premier Jaconda Ardern.
Ma per accedere al potere, il capo del Partito nazionale ha dovuto tendere la mano a due piccole formazioni, il partito conservatore ACT New Zeland e il partito populista New Zeland First. Il risultato della trattativa, per nulla scontato, ha tenuto con il fiato sospeso i neozelandesi per ben due mesi. La sera del voto, avvento lo scorso 14 Ottobre, si era già percepito che il Partito Nazionale avrebbe potuto accedere al potere (con una piccola maggioranza) associandosi anche solo con ACT.
Ma tre settimane dopo, finito lo spoglio di tutte le schede elettorali, il navigato politico neozelandese Winston Peters, leader dei populisti di NZ First, ha dimostrato essere kingmater, fondamentale per ottenere la maggioranza di 61 seggi necessari (48 per il Partito Nazionale, 11 per ACT, 8 per NZ First).
La nuova coalizione vede Peters tornare a capo del Ministero degli Esteri, posizione che aveva coperto dal 2005 al 2008 e dal2017 al 2020, con i governi di Jacinta Adern. Sarà anche vice Presidente del governo per i primi 18 mesi, quando cederà il posto a David Seykour, capo di ACT, seguendo la formula dell’alternanza, frutto di trattative politiche tra personalità definite esplosive.
“I neozelandesi hanno votato per il cambiamento, e ci hanno concesso la loro fiducia […].
Sappiamo che con una buona leadership, delle buone politiche e buone direzioni, insieme possiamo fare della Nuova Zelanda un Paese ancora migliore”, ha dichiarato Luxon cominciando la sua conferenza stampa in lingua Maori.
“ la prima preoccupazione dei neozelandesi è il costo della vita, e un solo cambio di governo non basta, ma quello che intraprenderemo farà la differenza”, ha assicurato il nuovo Premier, promettendo riduzioni fiscali.
“I Kiwi lavorano duramente e devono conservare una somma maggiore dei soldi che guadagnano”, ha proseguito l’uomo che ha cominciato la sua carriera in Unilever prima di dirigere la compagnia aerea nazionale. Il conservatore ha anche garantito che il suo governo, composto da 20 ministri, sarà “oculato” nelle sue spese.
Le infrastrutture, con 13 nuovi progetti sulla viabilità e la modernizzazione dei trasporti pubblici, fanno parte delle priorità della sua prossima amministrazione. Così come la lotta contro la criminalità, mentre la coalizione promette delle leggi per “lottare contro le gang entro i primi 100 giorni” del suo mandato.
Dopo l’Argentina e i Paesi Bassi anche nella lontana Nuova Zelanda è cambiato il vento.

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