Su automobili, motociclette e veicoli commerciali grava un carico fiscale di quasi 72 miliardi di euro. È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio studi della Cgia. I 37 milioni di auto e i 6,8 milioni di moto oggetto d’analisi, nel 2009, generavano un gettito fiscale inferiore di 5,3 miliardi rispetto ai livelli attuali. Ciò sta a significare che, nonostante il rallentamento delle vendite dovuto alla crisi, la pressione fiscale sul settore risulta aumentata dell’8%.
A pochi giorni dall’annuncio della volontà del governo Renzi di tagliare il bollo auto, in cambio di un aumento delle accise, l’associazione degli artigiani di Mestre rielabora i dati Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) e segnala che oltre l’80% dei 71,6 miliardi di euro di tasse prelevati dall’automotive è riconducibile all’utilizzo del parco circolante, il 9,5% all’acquisto e l’8,5% alla tassa di possesso.
Il piano di spostare il peso del fisso sull’utilizzo del veicolo (penalizzando il carburante) piuttosto che sul possesso non trova favorevole accoglimento da parte della Cgia: “In linea di principio – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo – la proposta sembra allettante, anche se dai nostri conteggi questa misura, compensata con l’aumento dell’accisa di 0,16 euro al litro, avvantaggerebbe, in particolar modo, coloro che fanno pochi chilometri e posseggono un’automobile di grossa cilindrata. Mentre chi utilizza il mezzo per motivi professionali, come gli autotrasportatori, i taxisti, gli autonoleggiatori con conducente e gli agenti di commercio, sarebbero costretti a subire un rilevante danno economico”.
Proprio dai carburanti, infatti, proviene più della metà del gettito totale relativo ai mezzi su gomma, come sostenuto dalla stessa Cgia: “Tra Iva e accise, nel 2014 abbiamo versato all’Erario 37 miliardi di euro (+ 23,2 per cento rispetto al 2009). Anche se l’importo è nettamente inferiore alla voce precedente, va segnalato il gettito dell’Iva che grava sulla manutenzione e la riparazione/acquisto di ricambi, accessori e pneumatici che, seppur in diminuzione, è stato di 9,27 miliardi (-9,6% rispetto al 2009)”.