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Atene: la riassunzione di dipendenti e la sfida ai creditori

Tra la risposta negativa dei mercati e lo spread che lievita, colpo di reni della Grecia: reintegrati 3900 dipendenti statali.

aUn atto prometeico quello del parlamento ellenico, che nella giornata di ieri ha disposto la riassunzione dei 3900 dipendenti statali licenziati sotto le riforme di Austerity varate negli ultimi due anni per imposizione della triade Ue-Fmi-Bce. L’operazione, patrocinata da Syriza, prende il nome “democratizzazione dell’amministrazione”, e si pone come obiettivo la cancellazione di tutti quei provvedimenti relativi ai tagli del servizio pubblico implementati dalla Troika e ritenuti illegali dall’attuale esecutivo greco. Esultano, tra i tanti lavoratori reintegrati, le responsabili delle pulizie al ministero dell’economia ad Atene, che da mesi fronteggiavano una battaglia in difesa del loro posto di lavoro.

Un provvedimento coraggioso ma ben lungi dall’essere tracotante, sicché fu proprio la letteratura greca a insegnarci le terribili ripercussioni della cosiddetta “ὕβϱις” su coloro che se ne macchiavano. Di certo, non è nei piani dell’esecutivo provocare ulteriormente i creditori, con i quali il rapporto non accenna a distendersi, come ribadito in data odierna dal presidente dell’Eurogruppo Jeoren Dijsselbloem; è per questo che il governo ha già pronto un piano di copertura di circa 33 milioni annui, derivanti da tagli su alcune auto blu ministeriali e sul piano di difesa di diversi edifici pubblici, che verrà affidato alle forze di polizia e non più a guardie giurate private.

Nel contempo per la Grecia le scadenze internazionali si avvicinano: in questi giorni è stata versata la prima tranche da 200 milioni al Fmi, mentre la seconda dovrà essere versata entro il 12 maggio, giorno in cui è prevista la seduta dell’Eurogruppo a Bruxelles.

Per quanto riguarda l’evoluzione delle trattative con i creditori, Il ministro Varoufakis manifesta un certo ottimismo in vista del summit di lunedì prossimo, per il quale si sarebbe trovato un punto d’incontro sul tema delle privatizzazioni e dell’energia, mentre rimangono ancora irrisolti i nodi sulle pensioni e sul mercato del lavoro.

Tommaso Latronico
7 maggio 2015

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