Tra la risposta negativa dei mercati e lo spread che lievita, colpo di reni della Grecia: reintegrati 3900 dipendenti statali.
Un provvedimento coraggioso ma ben lungi dall’essere tracotante, sicché fu proprio la letteratura greca a insegnarci le terribili ripercussioni della cosiddetta “ὕβϱις” su coloro che se ne macchiavano. Di certo, non è nei piani dell’esecutivo provocare ulteriormente i creditori, con i quali il rapporto non accenna a distendersi, come ribadito in data odierna dal presidente dell’Eurogruppo Jeoren Dijsselbloem; è per questo che il governo ha già pronto un piano di copertura di circa 33 milioni annui, derivanti da tagli su alcune auto blu ministeriali e sul piano di difesa di diversi edifici pubblici, che verrà affidato alle forze di polizia e non più a guardie giurate private.
Nel contempo per la Grecia le scadenze internazionali si avvicinano: in questi giorni è stata versata la prima tranche da 200 milioni al Fmi, mentre la seconda dovrà essere versata entro il 12 maggio, giorno in cui è prevista la seduta dell’Eurogruppo a Bruxelles.
Per quanto riguarda l’evoluzione delle trattative con i creditori, Il ministro Varoufakis manifesta un certo ottimismo in vista del summit di lunedì prossimo, per il quale si sarebbe trovato un punto d’incontro sul tema delle privatizzazioni e dell’energia, mentre rimangono ancora irrisolti i nodi sulle pensioni e sul mercato del lavoro.
Tommaso Latronico
7 maggio 2015