Il BRICS è un raggruppamento di economie mondiali emergenti, formato dai Paesi del precedente BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) con l’aggiunta di Sudafrica (nel 2010 che con il suo ingresso si aggiunse la S al nome), Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran (2024) e Indonesia (2025).
L’acronimo originale “BRIC” fu coniato nel 2001 dall’economista della Goldman Sachs Jim O’Neill,per descrivere le economie in rapida crescita che nelle sue previsioni avrebbero dominato collettivamente l’economia globale entro il 2050. Questi Paesi condividono una situazione economica in via di sviluppo e abbondanti risorse naturali strategiche, ma, soprattutto, sono stati caratterizzati da una forte crescita del prodotto interno lordo (PIL) e del peso nel commercio mondiale, specie agli inizi del XXI secolo.
In seguito, il blocco, informalmente ribattezzato BRICS+, è divenuto un’organizzazione intergovernativa, con obiettivi geoeconomici e geopolitici e summit annuali di rappresentanti degli Stati membri. Dal punto di vista economico, questi Paesi si propongono di costruire un sistema commerciale e finanziario globale attraverso accordi bilaterali non basati sul dollaro (de-dollarizzazione) e in particolare, ciò potrebbe avvenire con il lancio di una nuova moneta, potenzialmente condivisa.
L’Indonesia
Ha scelto una data dall’alto contenuto simbolico il presidente indonesiano Prabowo Subianto per lanciare il suo (ambizioso) piano contro la malnutrizione. Facendolo coincidere con l’entrata del suo Paese, la più grande e popolosa economia del Sud-est asiatico, nei Brics, ingresso avvenuto formalmente lunedì scorso. Un salto nella compagine “trainata” da Cina e Russia che segna un scatto deciso rispetto alle politiche attendiste del suo predecessore Joko Widodo e in linea con l’obiettivo, fissato dallo stesso presidente indonesiano, insediatosi lo scorso mese di ottobre nella guida del Paese, di trasformare l’Indonesia in «una nazione avanzata entro il 2045».
l programma “Free Nutritious Meal” lanciato dalla nuova presidenza indonesiana è uno dei principali progetti. Un piano ampio, capillare e ambizioso, come testimoniano i numeri. L’obiettivo è fornire pranzi scolastici e latte gratuiti a 83 milioni di studenti, disseminati in più di 400.000 scuole del Paese. Una “cavalcata” a tappe. Come ha spiegato Dadan Hindayana, il capo della neonata National Nutrition Agency, che dovrà gestire l’attuazione del programma, il governo di Giacarta si è prefissato di raggiungere inizialmente 19,5 milioni di scolari e donne incinte nel 2025 con un budget di 71 trilioni di rupie (4,3 miliardi di dollari).
Con i fondi stanziati, verranno acquistati e distribuiti circa 6,7 milioni di tonnellate di riso, 1,2 milioni di tonnellate di pollo, 500mila tonnellate di manzo, un milione di tonnellate di pesce, verdura e frutta e 4 milioni di chilolitri di latte. Nel programma di pasti gratuiti, verranno mobilitate circa 2mila cooperative. «Invieremo una squadra in ogni scuola per facilitare la distribuzione dei pasti agli studenti ogni giorno»,
Un pese in crescita
Il presidente Subianto non nasconde le sue ambizioni e fissa l’asticella in alto: raggiungere una crescita del Pil dell’8%, obiettivo che collocherebbe la nazione asiatica tra le economie in più rapida crescita a livello globale. E portare la soglia di povertà al 5%. «Abbiamo ribadito più volte che i Brics sono una piattaforma importante per l’Indonesia per rafforzare la cooperazione Sud-Sud e garantire che le voci e le aspirazioni dei Paesi del Sud del mondo siano ben rappresentate nei processi decisionali globali», ha detto al sito DW il portavoce del Ministero degli Esteri indonesiano Rolliansyah Soemirat. Come riporta Asean Briefing, nel 2024, il commercio dell’Indonesia con le nazioni Brics ha raggiunto circa 150 miliardi di dollari, riflettendo l’importanza del blocco come partner commerciale.