Il governo ha presentato uno schema di decreto legislativo che mira a rivisitare il sistema sanzionatorio tributario, con particolare attenzione alla questione dei crediti di imposta per ricerca e sviluppo.
Questo tentativo cerca di chiarire la distinzione tra crediti “inesistenti” e “non spettanti”, un’ambiguità ancora non risolta pienamente. Il decreto introduce, inoltre, una nuova clausola di protezione penale nell’articolo 10-quater del Dlgs 74/2000, che rappresenta l’articolo principale della riforma proposta.
Negli ultimi anni, si è sviluppato un diffuso contenzioso tra le imprese e l’Agenzia delle Entrate riguardo alla fruibilità dei crediti di imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo. Spesso, l’Agenzia ha negato tali crediti anche senza il parere tecnico del Ministero dello Sviluppo Economico, sostenendo che i progetti non soddisfano i requisiti di “novità” stabiliti nel manuale Ocse di Frascati. Questo ha portato anche alla negazione dei crediti già compensati, addirittura accusandoli di “inesistenza” in assenza di tali requisiti.
Per affrontare questa situazione, sono state introdotte diverse misure speciali nel tempo:
-Il riversamento spontaneo, che agisce anche come causa speciale di non punibilità.
-Una causa speciale di non punibilità per i reati tributari, inclusa l’indebita compensazione, grazie al perfezionamento delle tregue fiscali.
-La certificazione di qualità dei crediti R&S attraverso una procedura di ruling dinanzi al Ministero dello Sviluppo Economico.
Con lo schema di decreto legislativo proposto, si cerca di risolvere in modo sistematico, almeno dal punto di vista penale, il contenzioso che coinvolge molte procure della Repubblica. Questo viene fatto introducendo un’ulteriore causa di non punibilità per il reato di indebita compensazione di crediti non spettanti, basata sull’ “obiettiva incertezza normativa” derivante dalla natura tecnica delle valutazioni e dagli elementi specifici che giustificano il credito.
Questa nuova disposizione non si applica solo ai crediti R&S, ma può estendersi ad altri settori, come la formazione 4.0. Inoltre, rappresenta una specificazione della causa di non punibilità per le violazioni derivanti dall’interpretazione di norme tributarie già prevista dalla legge.
Questa nuova causa speciale di non punibilità avrà effetti retroattivi, proteggendo anche gli amministratori che hanno agito in buona fede nel reclamare crediti di imposta per ricerca e sviluppo.