Le iniezioni di liquidità dirette al mondo delle PMI passano oggi in larghissima parte dal vasto ecosistema dei Pir. Il report di settore elaborato da Assogestioni registra nel secondo trimestre dell’anno 196 milioni di raccolta per i Pir ordinari e 154 per quelli alternativi. La crescita a due cifre per entrambi i comparti è in larga misura favorita dai finanziamenti di tipo indiretto.
“L’affermazione di questi modelli di finanziamento per le imprese – spiega il Presidente di Assoholding, Gaetano De Vito – valorizza il ruolo delle persone fisiche titolari del piano tramite lo strumento dei Pir compliant”. Le Entrate sono intervenute a più riprese sulla gestione dei Pir e soprattutto con la circolare 19/2021 hanno chiarito che il finanziamento indiretto deve provenire da società con sede in UE o in stati senza stabile organizzazione.
Nel caso Pir, l’effetto leva arriva dalle holding. La raccolta sfiora i 350 milioni, con gli strumenti compliant anche le holding spingono l‘innovazione finanziaria di società madri che intendano proporsi come strumento finanziario di riferimento. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che gli investimenti devono provenire da Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni. La formulazione fornita da Agenzia delle Entrate ha recepito le osservazioni mosse da Assoholding in ordine alla tipologia di capogruppo interessata all’intermediazione finanziaria dei Piani Individuali di Risparmio.
Il perimetro di operatività in questo caso è quello delle holding “pure”, uniche entità giuridiche che possono rientrare tra i soggetti designati per la creazione di un modello di finanziamento indiretto. Anche in caso di holding Pir compliant i destinatari dei benefici fiscali sono persone fisiche o azionisti della holding.
Il meccanismo di partecipazione prevede la riduzione di eventuali concentrazioni attraverso il divieto di detenzione di partecipazioni qualificate da parte delle persone fisiche titolari del Pir. Le limitazioni imposte da AE agli assetti proprietari non investono le capogruppo che rispondono al “minimum holding period” di cinque anni, in questo modo la capogruppo può disporre qualsiasi investimento senza intaccare la posizione fiscale del socio beneficiario del Pir. In merito ai plafond di investimento vengono rilevati esclusivamente gli importi investiti dalla persona fisica a titolo di equity e non anche le quote apportate a titolo di finanziamento soci.
In tema di autofinanziamento la normativa prevede che le risorse provenienti dall’attività e reinvestite non vanno ad intaccare il plafond annuale complessivo degli investitori. In questo modo si genera un interessante effetto leva per i titolari dei Pir.
Assoholding punta sulla internazionalizzazione: nasce la Delta Holdings Association
Nasce a Londra la Delta Holdings Association, sorella di Assoholding con base nel Regno Unito. La Delta viene lanciata con l’obiettivo di essere un hub internazionale per le aziende che considerano la possibilità di un’espansione all‘estero e per le imprese che hanno già delle filiali oltre frontiera. Il Board of Directors vedrà Presidente Edoardo De Vito, Head of International Affairs per Assoholding, Segretario Generale l’Avvocato Manuela Travaglini, Head of Sustainability di Assoholding e consiglieri il Prof. Gaetano De Vito e Beatrice Lago rispettivamente Presidente e Director of External Relations di Assoholding.
Pronti a raccogliere la chiamata come membri dell’Advisory Board un gruppo di professionisti di levatura internazionale, tra cui l’Avvocato Ezio La Rosa, partner Lexsential con un’esperienza di oltre venticinque anni nel settore tax, legal and finance, la Dott.ssa. Maricla Pennesi, European and Italian Tax Coordinator di Andersen ed esperta in fiscalità internazionale, operazioni di riorganizzazione aziendale, digital economy, risk management e transfer pricing, il Prof. Marco Boldini, partner e responsabile del dipartimento regolamentazione di Orrick ed esperto in Fintech, l’Avvocato Chiara Muston, associata Howard Kennedy specializzata nel diritto del lavoro e l’Avvocato Luca Cordelli, Partner Studio Pirola in UK, esperto in fusioni ed acquisizioni transfrontaliere, joint venture e contrattualistica.
“Il lancio di Delta” spiega Edoardo De Vito “segna un ampliamento delle attività volte ad assistere le imprese nell’internazionalizzazione offrendo servizi integrati e di consulenza anche a coloro che hanno già una presenza strutturata al di fuori del territorio nazionale”