“Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.” Questa è una delle più celebri frasi di un immenso scrittore che visse fra la fine dell’800 fino alla metà del 900, George Bernard Shaw. In queste brevi righe è racchiusa la bellezza e l’importanza del confronto e del dialogo fra due persone. Un baratto di oggetti dello stesso tipo o specie non provoca nessun guadagno, se non per il valore, mentre, al contrario, uno scambio di idee od opinioni differenti, comporta un arricchimento culturale ed un’opportunità di cambiamento che favoriscono il dialogo ed il rispetto fra due mondi apparentemente differenti. Un fondersi fra culture e tradizioni dissimili valorizzano enormemente l’uomo sia come singolo che come gruppo, dove le differenze non son viste come un ostacolo o come un muro da erigersi nei confronti del “diverso”, ma come un ponte che funge da potente collegamento fra le più disparate civiltà. Un mescolarsi anche fra discipline e forme artistiche eterogenee che generano un mondo nuovo, in cui la somma delle parti crea un effetto magnifico e strabiliante (una delle rare volte in cui la matematica diventa un’opinione, in quanto uno più uno fa tre e non due perché il totale fra due elementi diversi non crea solo la loro somma che possiede le medesime caratteristiche di entrambi, ma produce anche un terzo risultato composto da particolarità di cui erano privi gli elementi iniziali; un po’ come l’amore fra due persone che genera un altro essere con molte peculiarità ereditate dai genitori, ma anche con qualche qualità che lo rende differente ed unico nel suo genere).
Tutto ciò e molto di più rappresenta il festival multidisciplinare Attraversamenti Multipli, creato da Margine Operativo, giunto quest’anno alla sua sedicesima edizione, che continua ad interrogarsi sulle relazioni tra i linguaggi artistici contemporanei ed il presente, rilanciando e rafforzando gli elementi che lo caratterizzano: l’incontro di diversi linguaggi artistici, lo sguardo attento sulle nuove creatività, le location inconsuete, la relazione tra arti performative e spazi pubblici, l’attenzione agli spettatori.
Il festival è realizzato con il contributo di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale in collaborazione con la SIAE ed è inserito nell’edizione 2016 dei Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città: “Roma, una Cultura Capitale”.
L’edizione 2016 di Attraversamenti Multipli si sviluppa attraverso 8 giorni di eventi artistici dal 20 al 30 ottobre 2016 in 4 location diverse, coinvolgendo 22 ensemble di artisti della scena contemporanea nazionale e spaziando dal teatro alla danza, dalle performance ai fumetti, dalla musica alla street art; ospita ensemble di artisti che attraverso forme, estetiche e sperimentazioni diverse si confrontano con il proprio tempo, proponendo spettacoli e azioni artistiche che agiscono sui punti di contatto tra diversi codici ibridandoli e creando opere che forzano i generi. Fra gli artisti di quest’anno saranno presenti: Alberto Prunetti , Aleksandros Memetaj, Giampiero Rappa, Argot Produzioni, Cie Twain, Bartolini / Baronio, C&C Company, Dario Salvagnini / Santasangre, Francesco Leineri, Gioia Salvatori, Giovanna Velardi, Le Cardamomo’, Lucamaleonte, Margine Operativo, Olivia Giovannini, Ortika, Nano Egidio, Nani Rossi, Rita Petruccioli, Sandro Joyeux &Inoussa Dembele, Sara Marasso & Stefano Risso, Toni Bruno, Yoris Petrillo, Artemis Papageorgiou e Gabriella Mastrangelo.
L’evento incalza le emergenze del presente affrontando la complessità del reale attraverso la molteplicità del contemporaneo e rilanciando la sua natura multi-sfaccettata e meticcia, in cui hanno cittadinanza e dialogano tra loro diverse pratiche delle arti contemporanee: teatro, danza, performance, musica, video, street-art, fumetti. Discipline e settori differenti che, avviluppandosi fra loro, danno origine ad uno spettacolo sublime ed armonico in cui mondi dissimili si toccano ed intersecano creando Il capolavoro costituito dalla somma di infinite meraviglie. Uno scambio e un dialogo che innalzano l’uomo fino al cielo, rendendolo eterno nella sua mortalità.
Un festival che affronta i drammi di chi deve mettere il proprio corpo in gioco per cercare di superare un confine, sia esso geografico, astratto o reale. Un confine che non deve essere visto come un ostacolo invalicabile, ma come un limite da superare ed un obiettivo da raggiungere per porsene degli altri.
Il sogno di uno spazio totalmente attraversabile, senza confini, oggi è un utopia. Ma l’arte ha anche il compito di aprire varchi, delineare scenari futuri, superare frontiere, generare e coltivare utopie… con lo sguardo rivolto all’orizzonte. «L’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l’utopia? A questo: serve per continuare a camminare». (Eduardo Galeano)